03/06/2010 10:58
Mourinho quindi, o chi per lui, si metta il cuore in pace. Non che De Rossi abbia detto qualcosa di nuovo, visto che dal primo giorno in cui ha indossato la maglia della Roma ha sempre dimostrato il suo amore. Però, dal ritiro della Nazionale, qualche giorno fa, era scattato un piccolo campanello dallarme. Danielino, infatti, aveva detto: «Potrei prendere in considerazione lidea di un trasferimento solo se la società mi dicesse che mi deve vendere». Una frase sincera, come è sua consuetudine, ma che aveva un po allarmato i romanisti, che vogliono vedere De Rossi in giallorosso fino al giorno in cui appenderà gli scarpini al chiodo.
Le dichiarazioni di ieri fanno il paio con quelle rilasciate lungo tutto il corso della sua carriera. Ad esempio: «A Roma si diventa grandi anche senza vincere coppe dei campioni e scudetti». Oppure: «Il mio amore per la Roma nasce prima di aver cominciato a giocare in questa squadra, e lontano da questa squadra io non mi ci vedo: non sarei altrettanto felice a giocare con unaltra maglia, che la Roma compri o non compri campioni. Perché io gioco per la Roma, non per la società. Non sapete Roma che significa. È un orgoglio».
E ancora: «Ho solo un rimpianto, quello di poter donare alla Roma una sola carriera». Una volta, De Rossi disse anche che, da professionista vero, ogni volta che avrebbe indossato la maglia azzurra avrebbe dato il massimo senza risparmiarsi. Così fa sempre. E lo ha confermato al sito della Fifa: «Penso che il nostro segreto sia il
gruppo, il nucleo è lo stesso che ha vinto il Mondiale. Abbiamo sempre lo stesso atteggiamento. Rispetto allo scorso anno, saremo più abituati allaltitudine, un fattore da considerare. Sarà dura ripetersi».