Italpetroli-UniCredit Il giorno della verità

22/06/2010 18:25

ACCORDO O ARBITRATO - La prima udienza del 4 giugno si è conclusa con il rinvio per consentire alle parti di cercare un accordo. Accordo su cui si è lavorato e si lavora, ma su cui entrambe mantengono il più stretto riserbo. UniCredit rinuncerebbe al credito in cambio di una dismissione ordinata degli asset di Italpetroli, compresa la Roma, che non passi necessariamente per l'attribuzione della proprietà della holding. La banca lascerebbe alla famiglia alcune proprietà immobiliari come Villa Pacelli. I tentativi di raggiungere un'intesa continuano e ogni ora sembra avvicinare le parti. Al termine della seduta arbitrale di domani, però, senza una stretta di mano si darebbe il via all'arbitrato che, in ogni caso, non si protrarrà oltre il 31 luglio.

Una conciliazione potrebbe arrivare anche dopo l'inizio della contesa, trasformando l'eventuale accordo in lodo

arbitrale. In quel caso, però, UniCredit non sarebbe disposta a discutere sulla base delle condizioni proposte in queste ore. La rinuncia della famiglia Sensi a un accordo verrebbe letta come un segnale forte, magari sulla spinta dell'approvazione (con riserva) del bilancio da parte dei revisori, condizionata alla vendita di alcuni asset (si parla di alcuni depositi petroliferi). Intanto Dagospia, sito di gossip e anticipazioni, annuncia: "Domani finisce l'impero dei Sensi", specificando come la Roma e gli altri asset passeranno a Unicredit in attesa di un acquirente mentre a Rosella resterà Villa Pacelli e la presidenza del club fino alla cessione. Scenario più che verosimile. Ma è ancora presto per gli addii.

INCONTRO PER BURDISSO - Se per l'udienza arbitrale bisognerà attendere fino a domani, oggi a Milano è andato in scena il vertice tra Hidalgo, agente di Burdisso (e Milito), e l'Inter, rappresentata dal direttore tecnico Branca. Lunedì toccherà a Roma e Inter parlare del riscatto del giocatore, per il quale i nerazzurri, potendo contare anche su un interesse del Manchester , presentato oggi anche al manager dell'argentino, non faranno sconti. Il club milanese è stanco di una società che, per dirla con le parole usate da Mourinho, "piange perché non ha soldi quando deve comprare, ma se le chiedi un giocatore dice no". La Roma, a cui non è ancora stato comunicato l'esito dell'incontro (Pradè potrebbe vedere domani a Milano Hidalgo), attende di conoscere le richieste. "Ribadisco la volontà del giocatore di rimanere alla Roma - assicura Hidalgo - ma l'Inter avanza le sue giuste ed opportune pretese". Richieste e pretese che potrebbero tradursi in una cifra intorno ai 10 milioni. Tanto, troppo forse. "Sarà una trattativa lunga, serviranno mesi", il pensiero dei dirigenti romanisti. C'è da scommetterci.