Italpetroli-Unicredit, tentativi di accordo

30/06/2010 10:37

Da quel giorno i legali Carbonetti, Di Gravio e Villa per Unicredit e Gambino e per Compagnia Italpetroli continuano a confrontarsi e si incontreranno oggi per negoziare il debito di 325 milioni della holding nei confronti dell’istituto di credito, accusato dalla famiglia Sensi di anatocismo: un calcolo degli interessi sugli interessi che sfiora gli 80 milioni, più i 50 di risarcimento danni. L’ostacolo principale resta la valutazione degli asset da dismettere in caso di fumata bianca: la Roma, soprattutto, sulla quale c’è una divergenza di circa 180 milioni. Converrà a Italpetroli la tattica dell’ostruzionismo, con il vincolo del 31 dicembre contemplato dai patti parasociali stipulati dalle parti nel 2008? Solo entro quella data, infatti, il destino della società giallorossa è nelle mani di Rosella Sensi. E la certificazione del bilancio? Collegio sindacale e i revisori della Bdo concederanno il benestare?

In attesa di verdetti, sullo sfondo della vicenda resta il rebus degli acquirenti del club. Secondo alcuni, Unicredit avrebbe ricevuto approcci dai referenti di alcuni fondi a partecipazione estera, mentre alcune fonti finanziarie indicano come unico pretendente credibile Francesco Angelini, imprenditore farmaceutico protagonista della presunta ritirata strategica, aspettando il momento opportuno per riproporre una candidatura in partnership. In questo scenario così contraddittorio, ha senso parlare di calciomercato? Risposta affermativa, perché nonostante la preoccupazione che permea l’ambiente giallorosso, i dirigenti hanno messo a segno le prime due operazioni (Simplicio e Adriano, attesi lunedì a Trigoria) e continuano a cimentarsi nella campagna trasferimenti come se nulla dovesse cambiare.

Il principale nodo da sciogliere resta Burdisso, che dal Sudafrica inizia a dare segnali d’insofferenza. Sul sito «fcinternews.it» il manager del difensore Hidalgo ha fatto il punto della situazione: «Non è detto che l’Inter sia un capitolo chiuso. Le società s’incontreranno domani e non so come finirà, ma posso dire che i nerazzurri non hanno mai chiesto 10 milioni e per Nicolas non sono arrivate altre proposte concrete». Anche se i milioni fossero 6, la Roma deve far cassa e confida in notizie positive che arrivino presto da Londra, dove Tottenham e West Ham stanno pensando a Julio Baptista.