Riise: «Applausi a Ranieri il mio segreto è lui»
01/06/2010 11:23
Ovvero dopo lultima amichevole della Norvegia contro lUcraina. «Mi riposerò e mi divertirò per cinque settimane - ha proseguito John -. Non vedo lora. E stata una stagione lunga ma, fortunatamente, molto positiva. Sarà bello andarsene un po in vacanza». Magari guardando qualche partita del mondiale: «Credo che stavolta lInghilterra possa arrivare fino in fondo».
Appuntamento con lui per il 15 luglio, giorno dellinizio del ritiro di Riscone. Dove Riise ritroverà Mirko Vucinic, il compagno che ha "rischiato" di ritrovarsi contro sabato scorso tra la sua nazionale e il Montenegro.
I due, però, non si sono incrociati, perché in contemporanea col match cera il matrimonio di Bjorn Helge, il fratellino minore a cui John ha fatto da testimone. Mirko invece non è mancato allappuntamento timbrando il cartellino con un gol alla sua maniera, a girare sul palo lontano.
Riise non ha perso occasione di ricoprire di complimenti il compagno:
«Prima della partita avevo detto a Rune Jarstein (il portiere della nazionale norvegese, ndr) di stare attento perché lui è incredibilmente bravo a mettere la palla a giro nellangolino. E cosa è successo? Esattamente quello che avevo temuto. Lui queste giocate le fa in continuazione, in allenamento, in partita, sempre».
E ancora: «Vucinic è un giocatore di gran classe. Ha velocità, controllo, tecnica e, da quanto mi hanno detto, ha fatto benissimo anche nel match di sabato. E stato uno di quelli che mi ha sorpreso di più quando sono arrivato a Roma». Ai romanisti sorprende invece scoprire che John, luomo del nord, sia anche uno dal cuore tenero quando in gioco cè la famiglia. «Al matrimonio mi sono scese le lacrime. Mi è successo sia in chiesa, sia durante il mio discorso. Sono abituato a parlare in pubblico, ma questa volta era diverso, era qualcosa di personale. Nel corso della cerimonia, mentre cantavamo, ho guardato Bjorn e ci siamo resi conto di quello che stava accadendo. Nel suo discorso ha detto tante cose belle sul mio
conto. Sono stato molto orgoglioso».