Roma, la Sensi cerca alleati

06/06/2010 12:15

Un'altra data importante sarà il 30 giu gno, quando i revisori dei conti dovranno approvare il bilancio di Italpetroli. I revisori si riuniranno il 15 e il 20, ma la società di revisione al momento non ha preso una posizione al riguardo. I legali della famiglia Sensi non temono che si possa arrivare all'istanza fallimentare. Intanto ieri una nuova presa di posizione da parte di Unicredit ha riportato le parti su posizioni rigide. « Per ora non c'è alcuna ipotesi di accordo. Allo stato non esiste alcuna trattativa tra le parti» , in riferimento «alle notizie apparse in merito alla cessione del 51% di Italpetroli dalla famiglia Sensi al gruppo Unicredit e o alla cessione della As Roma allo stesso gruppo ban cario. Il brevissimo rinvio dell'udienza arbitrale al 23 giugno è un atto previsto dallo stesso regolamento arbitrale » ha precisato un portavoce della banca all'Ansa. In effetti l'accordo non c'è e gli arbitri non sono ancora entrati nel merito degli asset che Unicredit dovrebbe rilevare da Italpetroli per poi cederli per rientrare dei 325 milioni che vanta da Italpetroli. Entro la prossima settimana le idee saranno più chiare, quando gli arbitri continueranno le consultazioni per tentare un accordo.

Il dubbio è se dietro alla banca c’è un potenziale acquirente della Roma, o lo si sta cercando. Di sicuro l'istituto di credito non intende gestire la società di calcio, come fece anni fa Capitalia con la Lazio. Sarebbe una rogna affidare a un manager la gestione ordinaria, completare le operazioni di mercato. Così come Unicredit non intende gestire il polo petrolifero di Civitavecchia. Anche questo asset può entrare nella trattativa solo se all'orizzonte compare un compratore.
Anche la banca di piazza Cordusio non ha interesse che i libri di Italpetroli finiscano in tribunale. Il valore degli asset in questo caso diminuirebbe drasticamente, anche del 40 per cento. I tre arbitri sono intenzionati ad arrivare a un verdetto entro la fine di luglio, ma la scadenza è solo un'ipotesi perchè consulenze tecniche e prove testimoniali potrebbero allungare inevitabilmente i tempi. Sembra da escludere in ogni caso un ritorno ai decreti ingiuntivi. La banca per ottenere un atto esecutivo può ricorrere solo al lodo arbitrale. Insomma, la partita è aperta e non si può escludere nulla.
Di sicuro Rosella Sensi cercherà in tutti i modi di tenersi la Roma e si sta muovendo per cercare una soluzione (magari una partnership) per avere quella liquidità che le permetterebbe di soddisfare anche parzialmente le richieste della banca. Il patrimonio immobiliare che fa capo a Italpetroli ammonterebbe a circa 800 milioni di euro. Ma con la crisi economica in atto se finisse oggi sul mercato perderebbe il 30/40 per cento del valore.