"Roma, sei già la mia Rio"

10/06/2010 10:20

Ci sono un po’ tutti nel ventre dello stadio Flaminio, dove fa caldissimo e si sta parecchio stretti. Telecamere, telecamerine, siti, radio. Del resto, Adriano non è uno qualunque. Nel bene e nel male. Fuori si sta meglio? Macché. Peggio. Sono circa le 17, fa un caldo malefico. Ci sono sei mila anime giallorosse ad aspettare l’ingresso dell’Imperatore. Adriano, dopo la conferenza di presentazione, si mette addosso la maglia numero 8 della Roma e viene trasportato sul prato. Subito un boato. La gente ha capito che Adriano ha bisogno di questo: affetto. Spontaneo. Questo, per ritornare a sorridere e per sbrigarsi a tornare uno spaccaporte. «E’ un giocatore incredibile», dice Ronaldo, il Fenomeno.

I jeans stretti e il peso non certo da uccellino a digiuno gli tolgono un po’ di agilità e quindi quei palloni lanciati agli spettatori a volte fanno centro, a volte un po’ meno. Ma siamo a giugno, poco importa. Ma Adriano ora è dei nostri, questo gli dicono a gran voce. Lui, sempre accompagnato da amici giocatori (Welinton, classe ’88, che tanto piace a Pradè, ma è extracomunitario), amici amici e il procuratore Gilmar, si emoziona un po’ vedendo quell’entusiasmo. Spontaneo, appunto. L’avventura è cominciata. «Ma non chiamatela scommessa, Adriano è una certezza. Era un nostro pallino, senza nulla togliere a Toni, che ringrazio anche se non siamo riusciti a mantenere l’impegno con lui», le parole della presidentessa Rosella, molto sorridente nell’occasione, anche perché ha rinnovato il contratto con Wind (sulle maglie in coppa Italia ci sarà scritto Infostrada) per altri tre anni (5, 5.5 e 6 milioni di euro oltre iva per le tre stagioni, più uno l’anno se la Roma andrà in , «la Roma ha superato le aspettative e noi ne siamo felici», dice Khaled Bichara, di Weather investiments).

E lui, Adriano? La paura di inciampare ancora gli si legge negli occhi. «So che non sarà facile. Le difficoltà ce ne saranno molte all’inizio, ma accetto questa sfida e sono felice. A me non piace fare promesse, devo solamente dimostrare quello che sono». Con i fatti, appunto. «Se non volevo pressioni, me ne stavo tranquillo in Brasile. Ho scelto Roma perché c’è l’atmosfera di Rio. I tifosi sono molto caldi. Questo mi aiuta tanto». E lo aiuteranno i compagni. «Ho sentito e , dalle loro parole ho capito che a Trigoria c’è una nuova famiglia, dove ognuno è pronto a soccorrere l’altro». Proprio questo, Adriano, cerca. E già siamo un passo avanti. Per tanti (obiettivamente è vero), l’attaccante ha bisogno di dimagrire. «Sto fermo da un mese... Ho un programma di lavoro da portare avanti: farò allenamenti prima del ritiro (dopo una settimana in Sardegna, a Rio lavorerà con il suo , poi sarà a Trigoria il 2 luglio e il dodici comincerà con il gruppo, ndr). Sono tranquillo. C’è ancora tanto tempo per perdere questi chili. Tutti sanno che sono sovrappeso. Ma di quanto? Se dico che peso ottanta, è uguale...». Beh, non proprio. L’incontro con i tifosi, dicevamo, emozionante. Sembrava il seguito di Chievo-Roma, non per le presenza ma per l’entusiasmo e per quella voglia di stringersi un po’. «Dai Roma, proviamo a vincere insieme. Battiamo l’Inter», le sue parole alla gente romanista. Foto in mezzo al campo, con una sciarpa al collo e una in mano con la scritta «mo te gonfio». Divertente. Se la ride, Adriano. Un saluto in tribuna alla Sensi e famiglia. Un mezzo giro di campo. Si accendono i sorrisi. Accettate senza problemi tutte le clausole (firmate ieri nello studio dell’avvocato ), accetterà anche il ruolo in campo («con non avrò problemi»), e sarà disposto ad ascoltare tutti i consigli di Ranieri. «Mi voleva al Chelsea, per me lui sarà una garanzia. Cosa mi ha detto? Mi vuole vedere sorridente...». Nella vita soprattutto. ». Speriamo.