Tancredi salverà Green e Capello

16/06/2010 20:40


soltanto poche partite. La vittima eccellente: il dell’Inghilterra
Robert Green, del West Ham. Contro gli Stati Uniti, l’estremo difensore si è fatto beffare da un tiro senza pretese di Dempsey. Green sembrava sicuro nella presa, invece ha perso goffamente la palla, che è rotolata impietosamente, in mondovisione, in fondo alla rete. Il ha chiesto scusa, mentre Fabio Capello aveva la mascella bloccata in una pericolosa smorfia... Green, cioé verde. Il colore del campo e della speranza. Per i tabloid britannici è diventato, invece, sinonimo del brivido. Della preoccupazione. Ma non era meglio schierare David James o Joe Hart, ma davvero non esisteva di meglio in circolazione? Il giorno dopo lo svarione, Robert Green si è dedicato, per dimenticare e per rilassarsi, al gol. Qualche cronista lo ha invitato a cambiare decisamente sport, ma gli inglesi, come sappiamo, in fatto di humor nero non sono inferiori a nessuno. Sono degli autentici maestri, più che nel football. Almeno a livello di mondiale: visto che, per ora, hanno trionfato in una sola manifestazione: nel 1966, per giunta in casa, e in virtù di un gol fantasma nei supplementari con la Germania Ovest di Helmut Haller. God save the Queen. E chi può salvare the Green?

Un uomo solo: Franco Tancredi, il dei portieri agli ordini di don Fabio (per la prima volta sommerso dalle critiche). Tancredi è stato il primo a consolare il povero James, a dirgli: «Reagisci! Certe cose, soprattutto a un estremo difensore, possono capitare. Non mollare, concentrati, forza!». E James, bene o male, si è ripreso... Franco Tancredi. Uno dei più grandi numeri uno della storia del calcio, e non solo italiano. Nel 1986 ai mondiali messicani venne beffato, a poche ore dal debutto con la Bulgaria a à del Messico, da Giovanni Galli. Così decise Enzo Bearzot. Ma il giallorosso, da ottimo professionista, non fece una piega. Restò a disposizione, dimostrando, anche in panchina, la sua immensa classe. Adesso, Tancredi insegna agli altri a parare, e a sopportare. E solo lui, credetemi, potrebbe restituire lo sciagurato Green al senso della porta e al sorriso, a una immediata rinascita