23/07/2010 10:22
La Roma «Ho deciso di giocare nella Roma perché amo la città. Assomiglia aRio de Janeiro. E poi mi è sempre piaciuto il modello di calcio di questa squadra. La Roma ama il bel gioco. Avrei potuto essere a Roma anche sei mesi fa, ma volevo giocare con il Flamengo la Coppa Libertadores. Non rimpiango di essere venuto solo ora: al Flamengo ho conquistato uno scudetto e il titolo di capocannoniere. Sono venuto qui anche per vincere perché sono convinto che ci siano i presupposti per farcela. La squadra è forte, se poi dovesse arrivare Burdisso meglio. Mi ha impressionato Menez: ha una tecnica eccezionale. Solleveremo almeno un trofeo, e magari si potrebbe cominciare con la Supercoppa, aMilano contro l'Inter. Penso che quel giorno, il 21 agosto, sarò quasi al top della forma. Per ora non mi turba quella gara, maalla vigilia qualcosa proverò». L'Inter «Talvolta penso: quest' anno l'Inter ha vinto tutto e io non ci stavo. Però io avevo deciso di tornare in Brasile. Io all'Inter vorrò sempre bene e credo che i tifosi mi accoglieranno con affetto: ho sempre manifestato buoni sentimenti nei confronti di questa società. Sento spesso Maicon e Julio Cesar e ricorderò con affetto Mourinho. Mi voleva bene, Mou. Sapeva che desideravo tornare in Brasile, ma cercò di convincermi a restare. Voglio bene anche ad un ex interista, Mihajlovic. Per me è stato un secondo padre, dovrò sempre ringraziarlo». Io e Totti «Francesco è un esempio, mi ha accolto benissimo, come il resto della squadra. Giocare accanto a uno come lui è bello perché Totti è il calcio. Il tridente con Totti e Vucinic? Può funzionare, basta sacrificarsi. Io in questa posizione ho già giocato, per me non è un problema. Quanti chili ho perso? Se dicessi dieci, nessuno mi crederebbe. Io mi sento meglio e sono convinto che vincerò anche la sfida con la bilancia. La Roma sarà la mia rinascita. So di giocarmi una chance importante, forse l'ultima, ma darò tutto quel che ho. Voglio tornare grande con la Romae ritrovare la nazionale. Il mio obiettivo è ilMondiale del 2014 in Brasile. Voglio partecipare anche io alla festa». I fantasmi Armin Helfer, capitano della Val Pusteria di hockey su ghiaccio, riceve da Adriano una maglia e ricambia il gesto donando al centravanti brasiliano un bastone da gioco. Adriano finge di colpire qualcuno. Forse sono i suoi fantasmi.