19/07/2010 05:20
Mi piacerebbe dargli ragione e diventare un giocatore fondamentale per la Roma». In giallorosso però finora sono stati più i momenti bassi rispetto a quelli alti. Solo nella parte finale della stagione Jeremy ha trovato la giusta continuità. «Il primo anno è stata dura anche perché avevo avuto loperazione per la pubalgia e non avevo fatto la preparazione. Meno male che cera Mexes che mi ha aiutato, e per questo lo ringrazio. Il punto più basso della mia carriera romanista lho toccato nella partita di Cagliari, lì feci una partita di m... I compagni avevano ragione a criticarmi. Da lì ho capito molte cose perché il rapporto è migliorato tanto, Ranieri mi ha aiutato a crescere e mi ha fatto capire che dovevo lavorare tanto per raggiungere certi traguardi». Con tutti i compagni ha un bel rapporto, ma con due in particolare è addirittura speciale: Totti e Mexes. «Con Francesco ho una grande intesa, daltronde è un giocatore fantastico. Un ruolo fondamentale per me, però lo ha avuto Philippe. Mi ha aiutato tanto, mi ha cresciuto e mi ha aiutato ad inserirmi nel gruppo, è stato un punto di riferimento fondamentale». Ma non solo loro, perché la forza di questa Roma è lunione: «Mai visto un gruppo così- conferma Menez - . Veramente, dal Sochaux a Roma, mai visto un gruppo così». E tutti sembrano apprezzare Jeremy dentro e fuori dal campo. Simone Perrotta, qualche tempo fa, parlando di lui ha detto che è uno che cambia le partite da solo. Jeremy incassa i complimenti e ringrazia: «Mi fa piacere una cosa del genere, soprattutto perché detta da un bravo ragazzo come Simone. Questanno mi sento veramente a casa mia. Sono pronto a ripartire da zero e farò vedere quello che so fare».
La Roma ci spera e per aiutarlo a rendere al massimo ci sarà anche Christian Damiano. Lallenatore in seconda di Ranieri (che lo definisce un primo bis) ha avuto un ruolo fondamentale per la sua permanenza nella capitale. «Nelle sue interviste in Francia ha sempre parlato bene di me come persona e come giocatore, lo devo solo ringraziare». A proposito di Francia, uno degli obiettivi dichiarati di Menez è la maglia della Nazionale. Dopo lesonero di Domenech è possibile. «Voglio far bene con la Roma anche per conquistarmi un posto in Nazionale. Blanc è un allenatore importante e capace, che ha sempre avuto un occhio di riguardo per i giovani. Posso farcela, ma prima devo fare bene con la Roma. Magari qua potessi diventare una bandiera...». Lo scudetto non è un obiettivo impossibile. «Sogno di vincerlo. Penso che la squadra sia abbastanza forte e competitiva per vincere qualcosa di importante. Possiamo arrivare in fondo sia in Champions League sia in campionato ma limportante sarà avere lo stesso atteggiamento dello scorso anno che ci ha portato a fare risultati. Noi siamo comunque già adesso più forti dello scorso anno perché siamo maturati come gruppo e in più ci sono Simplicio e Adriano. La Roma rimane una squadra molto competitiva, certo lInter ha forse ancora qualcosa in più come tipo di squadra ma larrivo di Simplicio e Adriano ci rafforza notevolmente. Eravamo già competitivi prima, con il loro arrivo lo siamo ancora di più». Ranieri ieri lo ha impiegato interno di centrocampo, che non è proprio il suo ruolo preferito. «A me piace giocare trequartista, credo di poter rendere al meglio in quella posizione e lo sa anche il mister perché ne abbiamo parlato ma io mi presto a giocare in qualsiasi ruolo. Se mi chiederà di giocare centrocampista, esterno o seconda punta io non mi tirerò mai indietro. È chiaro che, se potessi decidere io, sceglierei di giocare trequartista».