Il solito Adriano: slitta l'arrivo a Roma

02/07/2010 18:42

L’Imperatore non si smentisce e, dopo allarmanti notizie dal Brasile (si parla di allenamenti mattutini saltati nel centro sportivo del Flamengo), si presenta con un giorno di ritardo all’inizio del lavoro con la Roma. I preparatori atletici giallorossi lo metteranno sotto torchio - due sedute al giorno, altro che quella unica prevista oltreoceano - anche perché la bilancia farà sicuramente notare che l’attaccante non ha ancora unasilhouetteda atleta. Puntuale invece all’appuntamento l’altro brasiliano Simplicio, acquistato dal Palermo.



E in attesa che Adriano sbarchi all’alba a Fiumicino, la partita più importante si giocherà a mezzogiorno davanti all’«arbitro» Cesare Ruperto. Salvo ripensamenti di Rosella Sensi, che sabato ha chiesto ulteriori rassicurazioni al sottosegretario Gianni Letta, la questione Italpetroli-UniCredit si chiuderà definitivamente. La holding della famiglia si accorderà con la Banca sul rientro del debito di 325 milioni di euro, cedendo all’istituto di credito di Piazza Cordusio tutti i propri asset (Roma compresa), fatta eccezione per qualcheimmobile - la residenza storica di Villa Pacelli in primis -, dal valore di circa 25 milioni. Rosella, prima presidente donna della serie A e appena riconfermata vice di Beretta in Lega, potrebbe restare al timone del club giallorosso fino a dicembre, cioè finché UniCredit non troverà un compratore, e dovrebbe ottenere un posto nel nuovo Cda gestito dalla Banca. Il triumvirato formato da Conti, Pradè e Montali dovrebbe restare nello staff dirigenziale della nuova Roma, forte dei contratti stilati in precedenza.



I Sensi hanno caratterizzato un’epoca storica per il club, fatta di vittorie esaltanti (lo scudetto del 2001) e sconfitte brucianti, dissidi conil Palazzo del calcio, acquisti clamorosi e «rossi» di bilancio vertiginosi, un rapporto di amore-odio con i tifosi. La malattia del patron Franco, poi scomparso nell’agosto 2008, ha alimentato via via le voci di cessione della Romaimpegnata a ripianare i debiti. Ma dopo le ipotesi russe (Nafta Moskva), americane (il finanziere George Soros) e arabe, ecco l’inevitabile conclusione della vicenda. E l’addio dei Sensi.