06/07/2010 13:25
«Non si tratta di un rinvio - ha tenuto a precisare il presidente del Collegio Arbitrale Cesare Ruperto - ma di una sospensione tecnica. Credevamo di finire ma non ce l'abbiamo fatta. Non ci sono dissensi, c'è grande spirito di collaborazione tra le parti, stiamo solo facendo delle puntualizzazioni. Giovedì era il primo giorno disponibile, penso che si chiuderà la conciliazione ».
Parole che suonano come la sigla di chiusura del "puntatone" di ieri della telenovela UniCredit-Italpetroli. I titoli di testa erano partiti intorno a mezzogiorno, quando i tanti attori protagonisti avevano fatto il loro primo ingresso in scena: Rosella Sensi, gli avvocati Agostino Gambino e Antonio Conte a rappresentare Italpetroli, il numero tre di Unicredit Piergiorgio Peluso e quattro avvocati, tra cui Francesco Carbonetti, Valerio Di Gravio, per UniCredit, il presidente del Collegio Arbitrale, e padrone di casa, Cesare Ruperto e gli arbitri designati dalle parti, Romano Vaccarella (Italpetroli) e Enrico Gabrieli (UniCredit).
Lo studio del professor Cesare Ruperto è il teatro di tutto: due ore e mezzo di colloquio, esce Rosella Sensi, esce Piergiorgio Peluso, escono gli avvocati, escono gli arbitri. «Ci rivediamo tra le 18 e le 19 del pomeriggio. L'accordo? Adesso andiamo a mangiare», dichiara Gambino. «Dobbiamo continuare nel pomeriggio», dice Conte.
Molte cose, indizi, sussurri e sensazioni, fanno presagire che ci sarà la fumata bianca: firme sugli accordi, tutti gli asset alla banca (esclusi degli immobili per un valore di una trentina di milioni), estinzione dei debiti per quasi 400 milioni della holding dei Sensi, mandato a vendere per la Roma, Rosella Sensi presidente "traghettatrice" nell'interregno del club. Il rinvio a Borsa chiusa sembra solo una formalità.
Secondo atto alle 18.30: ritorno di tutti i protagonisti nello studio di Ruperto, altre due ore abbondanti di incontro e altro finale inaspettato. L'avvocato Conte annuncia l'ennesima sorpresa: «La sentenza è stata sospesa vista l'ora tarda. Si riaggiornerà giovedì alle 18, era la prima data utile per tutti». Il professor Gambino dice qualcosina di più: «La conciliazione prosegue, crediamo di aver lavorato nella direzione giusta. C'è spirito di collaborazione e abbiamo sospeso la seduta solo perché si stava facendo tardi».
Appuntamento a giovedì: tutte le strade, ancora adesso, portano al passaggio della Roma nelle mani di UniCredit. Colpi di scena permettendo.