Sensi-Unicredit, c’è la firma

27/07/2010 11:35

GIORNATA -Fino al momento delle firme, la giornata di ieri è trascor sa con una serie di indiscrezioni,firmano sicuro, no, non è vero, non ci sarà nessuna firma,che hanno tenuto tutti con il fiato sospeso, so prattutto perché, in caso di manca ta firma e richiesta di un ulteriore rinvio, c’era il concreto rischio che il professor Cesare Ruperto non ac cettasse, annullando tutto, deciden do di rimandare la decisione finale alla sentenza dell’arbitrato, even tualità che sarebbe stata pericolo sissima,anzi di più, per la Roma. Sentenza che ci dovrà comunque essere anche se le firme sono state messe. Il professor Ruperto, come ha fatto sapere l’avvocato Carbonetti ( Unicredit), ha ufficializzato che la sentenza finale sarà data al le stampe il prossimo undici otto bre. Le firme, come detto, sono sta te messe a Milano dal dottor Pier Giorgio Peluso, numero tre di Uni credit, e dalla dottoressa Rosella Sensi, accompagnata a Milano dal l’avvocato Gambino, in una specie diconference callche nello studio del professor Ruperto, ha visto an che la presenza de gli altri due arbitri, Vaccarella ( Italpe troli) e ( Unicredit), oltre agli avvocati Carbo netti ( Unicredit) e che da Milano nel tardo pomerig gio è rientrato da Milano per presen tarsi anche da Ru perto.

L’ACCORDO -Nella so stanza è stato trova to un accordo molto, ma molto, simile a quello che era stato abbozzato nella precedente riunio ne. Ricordiamo alcuni punti salien ti di questo accordo. La famiglia Sensi, oltre ai trenta milioni di eu ro garantiti e all’azzeramento del debito di circa 400 milioni, riceve rà un cinque per cento sulla vendi ta della Roma, per qualsiasi cifra superiore ai cento milioni; la nuova società che sarà costituita prevede che il 51% dei Sensi sarà ceduto al la cifra simbolica di mille euro; è stata fissata in circa 12 milioni la multa che la famiglia dovrà versa re se dovesse attuare scelte che di minuiscano il valore della società giallorossa. Ora chi vuole la Roma,può. Non ci sono più scuse.