Totti: «Parigi val bene una... Supercoppa»

31/07/2010 11:46

Contro la Francia, l’anno prima, era diventato campione del mondo, cinque mesi dopo un infortunio che avrebbe potuto tenerlo lontano dai campi per molto più tempo. Per questo, appena sbarcato a Parigi, , si è sentito un po’ a casa. Oltretutto, nella capitale francese, c’è stato appena qualche settimana fa, insieme alla moglie e ai figli per un weekend a Eurodisney. E anche lì, neanche a dirlo, era stato preso di mira dai paparazzi. Adesso però non è tempo di gossip. Ma solo di campo. Per questo , al sito ufficiale del Paris Saint German, ha detto: «Giocare in questo torneo con squadre come il PSG e il Bordeaux è molto importante per la nostra preparazione anche in vista della Supercoppa contro l’Inter il 21 agosto ». L’appuntamento è di quelli segnati sul calendario. Perché ha voglia di portare a casa il primo trofeo della stagione. , infatti, non ha dimenticato il rigore fallito proprio contro i nerazzurri due anni fa e, soprattutto, non ha dimenticato quello che è successo quest’anno. In campionato e in Coppa Italia. L’importante, quindi, sarà non fare brutte figure e continuare la preparazione proprio per arrivare al top tra venti giorni: «Sono tre settimane che ci alleniamo. La nostra condizione non è ancora al massimo. Mi auguro che saremo brillanti in questo torneo e in tutta la stagione». Le parole di non sono solo di facciata. Francesco, nei giorni scorsi, si era detto onorato del fatto che società europee come Levante e Psg avessero scelto la Roma per festeggiare i loro anni (il centenario gli spagnoli, quarant’anni i francesi) e che per questo era importante fare bella figura. La dimensione internazionale della Roma, infatti, non è roba da poco. E lo sa bene. Non a caso quando i giallorossi vengono chiamati per accordare le amichevoli, la prima richiesta che si sentono fare è: «Ci sarà anche ?». Perché il , nonostante quello che dice qualche cialtrone, non è conosciuto solo all’interno del Raccordo. Anzi. Molto spesso all’estero il suo talento viene riconosciuto più che in Italia e i club europei fanno carte false per averlo nelle amichevoli. E lui, quando non ha problemi fisici, risponde sempre presente. Come in questo caso. Anche perché l’umore del è ottimo. In ritiro si è allenato senza problemi (chiunque può toccare ferro), scherza e ride con i compagni, dispensa battute a tutti. Anche ai cronisti che ieri erano fuori Trigoria: «Ma già qua state?», gli ha detto col solito sorriso. Prima di ricominciare a faticare. Perché il 21 agosto è sempre più vicino. E non ha nessuna intenzione di tornare da Milano a mani vuote.