Ranieri fino al 2013

24/08/2010 10:47

Prima di partire per le vacanze, era ben consapevole che la campagna di rafforzamento sarebbe stata difficile. Pradè è stato bravo ad anticipare la concorrenza per Adriano e Simplicio ma senza budget (e con l’input di diminuire il monte-ingaggi) ha visto il suo raggio di azione molto limitato. Proprio per questo motivo, eccezion fatta per Burdisso del quale ha chiesto il riscatto, Ranieri ha preferito stilare una lista di rinforzi più per ruolo che per nome. Partendo dal presupposto che l’idea era (ed è) di giocare con il modulo 4-4-2, ha chiesto calciatori di fascia: un quasi-titolare sulla destra che si giocasse il posto con Cassetti, un vice-Riise, un esterno che sapesse alternarsi con Taddei e un vice-Pizarro. Per il sostituto del cileno si era pensato in un primo momento a Cristiano Zanetti: l’arrivo di Mihailovic alla ha però bloccato la trattativa. Poco male, si è detto a Trigoria: questo ruolo sarà di Simplicio. Come , invece, gli sarebbe piaciuto riavere Caceres con lui ai tempi della . Pradè ci ha provato offrendo al la formula del prestito più diritto di riscatto fissato a 6 milioni (rateizzabili in più anni). Il calciatore (ricordiamo che eravamo a giugno, con ancora tre mesi di mercato) inizialmente ha dato il suo assenso al trasferimento, per poi irrigidirsi quando ha sentito la parola ‘prestito’. In un secondo momento la modifica della normativa sugli extracomunitari ha chiuso ogni tipo di discorso, non permettendo nemmeno l’acquisto (praticamente definito) dell’argentino Rodriguez.

Anche in questo caso Ranieri ne ha preso atto, accettando il rientro dal Siena di Rosi. Sul vice-Riise, il tecnico ha detto sì alle tre possibilità che gli sono state prospettate: in primis Bellini, poi Rodriguez e infine Gobbi. Se l’atalantino rimane in stand-by anche in questi ultimi giorni di mercato insieme al parmense Castellini, dell’argentino abbiamo già detto. Su Gobbi, pur non essendo molto convinto (lo ritiene troppo offensivo: lui invece avrebbe bisogno di un terzino di ruolo) ha dato l’ok all’operazione. Da qui il suo stupore, più che disappunto, per il trasferimento del laterale al Parma. Ora, dopo aver avallato l’operazione Burdisso Jr. e aspettando quello senior, non gli resta che sperare in Behrami, propostogli ad inizio giugno. Oltre al mercato, a convincerlo poco in questa lunga estate c’è stato anche il capitolo legato alle amichevoli: voleva pochi incontri ma di livello che gli consentissero di valutare la vera condizione della squadra. Alcune gare (, Grosseto) soprattutto alla luce di imminenti trasferimenti aerei (vedi Atene) se li sarebbe risparmiati. Nonostante le difficoltà, è comunque pronto a ripartire. Lo ha ricordato ieri alla squadra, mostrandosi entusiasta e spronando il gruppo a reagire, dopo la delusione di sabato nella Supercoppa. Non vuole vedere volti tristi o rassegnati. E’ consapevole, infatti, di avere una rosa di primo livello e che questa stagione si prospetta a dir poco importante. La prima, di un triennio, che lo vedrà ancora alla guida della Roma.