29/08/2010 12:41
Il Cesena sta invece lì dietro e aspetta, cercando di far male in contropiede e nel finale il colpaccio quasi gli riesce grazie alla velocità di Nagamoto: il giapponese, col solito stuolo di giornalisti nipponici al seguito in tribuna, è la spina nel fianco destro dei giallorossi e costringe più volte Cassetti agli straordinari. E la strigliata di Ranieri nell'intervallo non sembra dare la scossa necessaria ai giallorossi che producono gioco ma non riescono a sfondare il muro cesenate e rischiano anzi sempre per colpa delle solite amnesie difensive: troppe anche stasera. I giallorossi chiudono comunque in crescendo ma devono fare i conti con l'ex di turno: già, proprio quell'Antonioli (campione d'Italia con la maglia della Roma) che era andato via dalla Capitale perchè considerato poco solido e reattivo.
Beh, stavolta fa il fenomeno, para tutto, di più e strozza più volte in gola l'urlo liberatorio della sua «vecchia» tifoseria. A poco servono i cambi di Ranieri nel finale. Il tecnico giallorosso mette dentro Taddei per Menez, Brighi per un De Rossi ancora lontano anni luce da quello vero e Okaka per Perrotta: va un po' meglio, ma la scossa non arriva e la gara è già scritta. Finisce a reti inviolate, un punto ciascuno: troppo poco per questa Roma che dovrà rivedere molte cose se vuole tornare a interpretare lo scomodo ruolo di anti-Inter.