02/09/2010 12:29
Una atmosfera che conosce bene, che lha accompagnato nella crescita professionale, che gli ha regalato anche qualche doloroso infortunio. Ma che lui porta nel cuore come si fa con i ricordi più belli. E adesso con quella che è stata la sua maglia in gioventù, ritrova Borriello. Dice: «Potenzialmente è un grande attaccante. Ha solo bisogno di stare bene fisicamente e di avere intorno a sé condizioni favorevoli. Marco deve sentirsi apprezzato, deve sentirsi utile, deve avvertire la fiducia del lambiente. A queste condizioni, può dare il meglio di sé. Ecco perché di co che la Roma ha fatto un ottimo acquisto: può tornare decisamente utile a Ranieri».
Cambiano i tempi, i suoi anni (quelli da calciatore) sono ormai lontani. Ricorda i volti: Francesco Rocca che lo aiutò, gli diede consigli nei giorni in cui era impegnato a re cuperare dal primo, grave infortu nio. E poi si sente continuamente con Bruno Conti, amico e compagno in quella stagione straordinaria, esaltata da uno scudetto e dalla fina le di Coppa dei Campioni. Si illumina quando gli si dice che Ranieri, italiane a parte, in Champions fa il tifo per lui. Un legame sentimenta le indissolubile tra questo ragazzo e la città che lo ha visto fiorire calcisticamente. E, allora, spiega perché Roma, la sua Roma, può esaltare anche Borriello: «Conoscendo Marco, sono convinto che la Capitale sia il posto giusto per lui, per la sua con sacrazione definitiva. Ha bisogno del calore della gente. Lui è un vero napoletano, preferisce gli ambienti caldi, coinvolgenti». Lo incrocia Mourinho: «Vinci sette, otto, tredici a zero», gli dice stringendogli la ma no. Persino luomo che polemizza con le sedie vuote, è disarmato di fronte a Carlo.