Barbaro: «Azionariato e stadi di proprietà»

10/09/2010 11:56

parte attiva nel progetto sull’azionariato popolare. È questo il senso dell’incontro di ieri a Palazzo Valentini. MyRoma, l’azionariato romanista, entra per la prima volta nei palazzi della politica. E lo fa dalla porta principale. A invitare l’associazione guidata da Walter Campanile era stata la stessa Provincia di Roma, che con una mozione, la 245, lo scorso 23 luglio aveva chiesto un tavolo interistituzionale. Si è trattato di un meeting aperto anche al pubblico, perché la Roma - questo è un cavallo di battagliadi MyRoma - è affare di tutti. Un concetto, questo dell’importanza della partecipazione attiva dei tifosi alla vita del club, sottolineato ieri anche da Antonia Hagemann, responsabile di Supporters Direct Europe, il trust con sede a Londra che sta collaborando con MyRoma.

 

La mozione era stata presentata dal consigliere Gianluca Peciola, che ieri ha sottolineato come «questi per la Roma siano giorni delicati. La tifoseria e le istituzioni

non possono essere considerati semplici spettatori»
. Ma l’azionariato popolare potrebbe fare anche di più. Potrebbe contribuire a realizzare i famosi stadi di

proprietà, che in Italia sono ancora degli Ufo. L’idea l’ha lanciata durante il meeting il deputato del Pdl, Claudio Barbaro: «Sto cercando di capire - ha detto a "Il Romanista" - se tecnicamente sia possibile un coinvolgimento dell’azionariato popolare. Mi aspetto una proposta dai responsabili di MyRoma. Una volta ricevuta, ne valuterò la compatibilità tecnica e politica. Solo allora lo sottoporrò all’attenzione degli uffici legislativi di Montecitorio».

MyRoma, intanto, continua a lavorare per rafforzare il progetto. Presto aprirà un ufficio relazioni con il tifoso, in cui lavoreranno anche dei diversamente abili. Questo è uno degli obiettivi principali dell’azionariato popolare: ascoltare le richieste dei tifosi. Lo sottolinea il presidente Walter Campanile: «L’azionariato popolare

non è esclusivamente uno strumento finanziario. La sua forza è la componente sociale. Ora, i tifosi non sono tifosi. Sono clienti. Noi vogliamo invece renderli partecipi delle decisioni del club. Vogliamo che diventino parte attiva