Calciatori-Lega, ecco le prove di disgelo

14/09/2010 12:08

L’intransigenza iniziale da parte dell’Assocalciatori sembra aver lasciato spazio ad una più proficua voglia (e necessità) di fattivo confronto: arrivare alle mani non sarebbe utile a nessuno. Ottimismo filtra dalle parole di Beretta, “presidente dei presidenti”: «E’ difficile fare previsioni, credo però ci siano le condizioni di partenza per una trattativa al fine di scongiurare lo sciopero. Proveremo fino all’ultimo per evitarlo. Il presidente Abete è stato molto chiaro, il confronto nel merito delle proposte della Lega deve essere fatto nei giorni che ci separano da questa inusuale dichiarazione di sciopero. Resta l’auspicio - ha spiegato Beretta - di poterlo evitare nell’interesse di tutti gli appassionati di calcio. Ribadisco che la Lega è sempre convinta della necessità di un accordo collettivo che renda possibile la sostenibilità economico-finanziaria del calcio italiano». Il riferimento ai contratti a rendimento è piuttosto chiaro ed è l’unica via logica per poter programmare una riduzione dei costi da parte delle società. Il nodo ruota tutto attorno a questo problema e da qui, bisogna partire per sbrogliare la matassa. Un po’ meno ottimista pur rimanendo aperto al dialogo, l’avvocato Campana: «La trattativa è in atto ma lo sciopero resta.

Quello di oggi è stato un incontro interlocutorio, ci rincontreremo mercoledì e venerdì prossimo, ma non siamo disposti a trattare su due degli otto punti del nuovo contratto proposti dalla Lega calcio di serie A: l’obbligo per i giocatori di accettare i trasferimenti e la possibilità, sempre da parte delle società, di far allenare i tesserati fuori dalla prima squadra. Non accetteremo mai che giocatori sotto contratto vengono emarginati. Chi è sotto contratto ha tutto il diritto di rifiutare il trasferimento». E qui, tanto per intenderci, si può riportare alla mente la spinosa situazione di Julio Baptista. Il brasiliano, nell’ultimo calciomercato, ha rifiutato diverse soluzioni alternative alla Roma, producendo un danno economico e sportivo alla sua società. Con la sua cessione oltre a scrollarsi di dosso un ricco ingaggio, i dirigenti giallorossi avrebbero potuto mettere le mani su Behrami, un esterno utile alla causa di Ranieri. L’aria che tira, nonostante una sorta di velata intransigenza, sembra essere più calda e placida rispetto ai giorni scorsi. Con molta probabilità la mediazione da parte Abete (e soprattutto di Albertini) porterà entro il fine settimana ad un primo gesto distensivo: la decisione di sospendere lo sciopero. Da qui, oltre alle buone intenzioni bisognerà cominciare a mettere nero su bianco, soltanto in quel momento si potrà capire la reale portata di questo ceffone che, come purtroppo succede sempre, rischia di finire soltanto sulla faccia dei tifosi.