Calciatori-Lega: ora si tratta

14/09/2010 12:30

SEI SU OTTO -Le premesse per altro sembra­vano in tinta con i proclami bellicosi della vi­gilia. Campana appena arrivato in via Alle­gri prima di pranzo, non aveva usato il fio­retto: «Lo sciopero dei milionari? Demago­gia becera e inopportuna, in cui è incappa­to anche Beretta e me ne dispiace». Ma una volta di fronte, insieme tra gli altri a Leo Grosso e Gianni Grazioli per l'Aic, al del­la Lega, Brunelli, al consulente legale juven­tino Briamonte, al presidente Lotito, davan­ti ad Abete, Albertini e al della Figc, Va­lentini (e per una parte a Tavecchio, vice­presidente vicario), gli atteggiamenti ostili hanno lasciato spazio al confronto. In parti­colare si è arrivati ad un'intesa di massimasu uno dei punti chiave della piattaforma della Lega, quello che riguarda la flessibili­tà della retribuzione, ovvero l'aumento del­la quota d'ingaggio legata a determinati obiettivi rispetto alla quota fissa. Accordo anche sulla riforma dei collegi arbitrali, nel­la composizione e col loro trasferimento dal­la Lega alla Federazione. C'è stato poi dibat­tito su quattro punti ancora in discussione. Uno in particolare sembrava dividere in mo­do netto le due parti: quello relativo al vin­colo alle cure mediche del calciatore infor­tunato, che i club avevano proposto essere di loro esclusiva competenza. E' stato l'avvoca­to Briamonte a suggerire una soluzione me­diata, sull'esempio di quanto avviene in In­ghilterra: il percorso sanitario sarà scelto concordemente tra tesserato e società. Questo potrebbe essere il punto di caduta. In­canalati positivamente anche le questioni relative a multe libere (abolizione del limite del 30% dello stipendio), co­dice di comportamento, atti­vità extra calcio da concor­dare con il club. La riunione tecnica di domani (assente Campana) servirà a scrivere congiuntamente (Grosso­ Briamonte) l'articolato in 6 punti su cui si può raggiun­gere l'intesa.

DOPPIO NO -Restano comun­que due punti che l'aic ritie­ne irricevibili: quello sui fuori rosa (con la li­bertà del club di escludere liberamente il calciatore indesiderato) e sul divieto di rifiu­tare il trasferimento ad altro club da parte di un tesserato. La Lega proverà comunque a fare breccia. Nel primo caso la soluzione po­trebbe arrivare dall'esempio francese, sem­pre su suggerimento di Briamonte, dove le rose vengono suddivise a gruppi, ed è l'alle­natore a gestirne l'utilizzo (senza la creazio­ne dunque di casi isolati). Per quanto riguar­da il no al trasferimento, un accordo potreb­be arrivare sul concetto di 'opposizione rei­terata e immotivata'. Ma è anche possibile che l'Aic tenga duro e che la Lega giudichi politicamente positivo l'accordo su 6 degli 8punti richiesti.