Da Guarnacci a Claudio, la parola dei veri romani

04/09/2010 11:24

Ma l’olandese si tira indietro e qualche mese più tardi, nel febbraio del 1990, arrivò a dichiarare che con la Roma non c’era stato “nessun contatto”. Furibondo il Club giallorosso rispose puntualizzando che con il giocatore c’erano stati ben tre incontri, addirittura con la firma del contratto di “Variazione di Tesseramento” numero 002943. Schizzato il quadro di quanto raro sia il metallo della fedeltà, andiamo a vedere come di tanto in tanto ne emergano dei filoni purissimi. Un caso straordinario si registrò nell’estate del 1977, Nils Liedholm stava lasciando la capitale per tornare al Milan. Dino Viola, vedendolo andare via gli strappò una promessa, se fosse diventato presidente della squadra giallorossa, il Barone sarebbe tornato. Tre anni più tardi, con il Milan che aveva appena conquistato lo scudetto della stella, ricevette una telefonata di Viola, appena approdato alla presidenza. Nils, se pure con qualche comprensibile tentennamento, onorò l’impegno preso. Rovistando nel passato si scopre anche che la capacità di tener fede alla parola data non è eterna, gli uomini cambiano e così, Ferreira da Rosa, oggigiorno non proprio sinonimo di coerenza, (per usare un eufemismo), nell’agosto del 2000 rimase fermo nel rispetto dell’accordo con la Roma. La trattativa si sviluppò per sei mesi, ed il brasiliano, tentato ripetutamente dalle sirene di Milano e Torino, avrebbe avuto tutte le possibilità di fare macchina indietro, ma non lo fece.

Cosa accadde in seguito? Per cavarcela con una battuta potremo dire che Falcao, che alla fine disse di no all’Inter, veniva dal Porto Alegre, , invece, vestitosi di bianconero, dal Gremio, ovvero la rivale storica dei colorados. Per inseguire una scelta fatta, serve poi, anche un pizzico d’incoscienza, quella che non mancò a Michelangelo Pantò. L’argentino non era neanche sbarcato dalla motonave Oceania, quando si trovò di fronte un uomo che non aveva mai visto prima, che si presentò a lui come Vincenzo Biancone, dirigente dell’AS Roma. Dopo pochi minuti aveva dato la sua parola, si sarebbe accasato in giallorosso. Non ritorno sui suoi passi quando poche ore più tardi venne contattato dal . E’ storia anche il passaggio alla Lupa di Egidio Guarnacci. Nel 1950 disputò un’amichevole al campo della Rondinella arbitrata da Guido Masetti. Nel corso del primo tempo, l’ex della Roma campione d’Italia gli chiese se volesse giocare nei ragazzi della Roma. Guarnacci ripose positivamente. A quel punto Masetti notò alcuni dirigenti della Lazio che stavano seguendo la gara a bordo campo e iniziò a prenderli in giro: «Ma come avete fatto a non notare quel ragazzo?». Questi cercarono di rimediare inseguendo Egidio negli spogliatoi, ma la sua risposta netta, non ammise repliche: «Spiacente, sono già in parola con la Roma!».