Dopo l’assurdo, la beffa Tre giornate a Mexes

24/09/2010 11:11

attesa che venga punito l’arbitro, il giudice sportivo della Lega di Serie A ha punito la Roma. Mexes è stato fermato per tre giornate e sanzionato con 10.000 euro di ammenda, Pradè non potrà rappresentare la società

fino a fine mese, Perrotta dovrà pagare una multa di 5000 euro e Montali di 3000. Altro? No, grazie. Aspettando i deferimenti di Rosella Sensi, Pradè e Ranieri, per ora siamo a posto così.



In Lega raccontano che il giudice sportivo Gianpaolo Tosel l’altra sera si era sintonizzato proprio su Brescia-Roma. L’ha vista quasi tutti, svelano a Via Rosellini. Dove tutti, Tosel compreso, sono rimasti sconcertati dalla direzione di gara di Russo di Nola. Il giudice - dicono a Milano - deve affidarsi esclusivamente al referto arbitrale. E Russo, c’era da aspettarselo, non ha fatto alcuna menzione a eventuali errori commessi nella valutazione degli episodi. La punizione più pesante è toccata a Mexes. Tre turni. Si legge sulla sentenza di Tosel: «Doppia ammonizione per comportamento scorretto nei confronti di un avversario; per avere inoltre, al 17’ del secondo tempo, all’atto dell’espulsione, assunto un atteggiamento aggressivo ed intimidatorio nei confronti di un assistente e per avere, poco dopo, rivolto un epiteto insultante al quarto ufficiale». A Milano sostengono che a Philippe sarebbe andata bene. Le giornate di sarebbero dovute essere quattro, non tre: una per il doppio giallo, due per "l’epiteto insultante" (dal dizionario burocratese-italiano: una parolaccia) al quarto uomo e un’altra per "l’atteggiamento intimidatorio". Quattro giornate, appunto. Il giudice, spiegano a Milano, ha deciso però di commutare un turno con una multa da 10.000 euro. 

Rispetto a quella di Mexes, le altre sono da ritenersi sanzioni minori solo quanto al contenuto. Fanno rabbia lo stesso, perché figlie di una clamorosa ingiustizia. Prendete l’ammenda di 5000 euro a Perrotta. Tosel accusa Simone di avere mollato un pugno alla porta dello spogliatoio arbitrale a fine partita. L’infrazione, spiega Tosel, «è stata rilevata dal collaboratore della Procura federale ». Collaboratore che poteva fare benissimo a meno di prendere nota, visto che il cazzottoaltro non è stato che una reazione istintiva senza conseguenze.

Montali è stato accusato, invece, di «essere entrato negli spogliatoi senza autorizzazione » alla fine del primo tempo e «per avere contestato l’operato arbitrale rivolgendo al direttore di gara espressioni irrispettose ». E Pradè? Il ds è stato inibito fino al 30 settembre «per essere, al termine della gara, entrato negli spogliatoi senza autorizzazione e per aver contestato l’operato degli ufficiali di gara rivolgendo all’arbitro espressioni ingiuriose. Infrazione rilevata - sottolinea Tosel - anche dal collaboratore della Procura federale».



Il comunicato è stato partorito a tempo di record. Doveva uscire oggi. Invece, Tosel e i suoi collaboratori lo hanno fatto mettere on line verso le 14 di ieri, prima ancora che si disputasse -Palermo. Questo per consentire proprio alla Roma, che tornerà in campo domani sera, di poter fare reclamo. Altrimenti, dicono in Lega, assai difficilmente la Corte di giustizia federale (secondo grado di giudizio) ce l’avrebbe fatta a

prendere in esame l’eventuale ricorso d’urgenza della Roma per le sanzioni adottate contro Pradè, Montali e Perrotta. Chiariamolo: non si tratta di un favore alla Roma. Semplicemente, nella bagarre dei calendari

la Lega ha voluto tutelare le società. Corretto. Ma le società sarebbero ancora più tutelate se arbitri come Russo di Nola cambiassero mestiere