E Burdisso si è scusato con tutti i compagni

13/09/2010 10:07

Le televisioni hanno mostrato varie volte l’intervento «terribile» di Nicolas e i quotidiani hanno dato ampio risalto alla «vicenda di colui che a Roma è chiamato il Bandito». Olé gli ha dedicato un ampio servizio, in cui si parla anche di Guillermo, il «giovane fratello» chiamato a esordire in Italia nella partita «più difficile della Roma da dieci anni a oggi». I commenti sulla prestazione di Burdissino non sono negativi, semplicemente perché «il ragazzo si è ritrovato coinvolto nella peggiore gara che gli potesse capitare». I media argentini riportano anche una frase di Guillermo al fratello negli spogliatoi del Sant’Elia: «Che hai fatto, Nicolas?». Poche parole, ma che servono a capire quanto stupore ci sia stato per l’intervento duro di Burdisso. Tutti quelli che lo conoscono bene sanno che l’ex giocatore dell’Inter è uno di temperamento (Luca Toni lo scorso anno raccontò che gli attaccanti italiani lo chiamano «il cagnaccio») ma mai cattivo, rispettato per questo dagli avversari. Lo stesso Daniele Conti, subito dopo il fischio finale, parlando di Nicolas ha detto: «È venuto a scusarsi, ma non ci sono problemi. Sono cose che nel calcio capitano». Lo stesso ha detto, e pensato, suo padre Bruno, a cui non è stato certo il fallo sul figlio a far cambiare idea su Burdisso, che spesso e volentieri ha definito «un grande uomo». Ieri Nicolas ha trascorso la giornata con la famiglia dopo essere stato a Trigoria, oggi sarà di nuovo al Bernardini, pronto a mettersi alle spalle quanto successo al Sant’Elia. La società dovrebbe multarlo, come da regolamento, ma tutti considerano chiuso il caso: Burdisso è un giocatore importante per la Roma, è pronto a vivere la sua prima vera da protagonista ed è il primo a sapere che episodi come quelli di sabato non devono più ripetersi.