Il Complotto
24/09/2010 11:55
Pensate davvero che, in un momento così delicato della vita della Roma, ci si esporrebbe così tanto se non si fossero accumulati i segnali di manovre, più o meno occulte, che tendono non solo a speculare sulla vendita della società, ma anche a cogliere loccasione per normalizzare lunica anomalia del sistema del calcio italiano? Quella Roma che, sola, prima ha lottato contro la Calciopoli del sistema Moggi ed oggi si oppone al sistema Moratti che - Zamparini dixit - ne ha preso il posto? Pensate davvero che Claudio Ranieri abbia parlato a vanvera, denunciando le oscure manovre del signor Marcello Lippi? E credete che un iracondo come lex mister della nazionale non avrebbe fatto fuoco e fiamme, se non sapesse di essere stato colto con le mani nella marmellata? Nelle pagine interne vi raccontiamo i particolari del complotto, quelli evidenti e quelli nascosti, e state tranquilli che non molleremo losso.
Il disegno è chiaro: una Roma che si presentava ai nastri di partenza con un organico rafforzato e offerto a un
Mister carismatico come Claudio Ranieri e con una proprietà che era riuscita a farsi garante di un progetto non di svendita ma di valorizzazione ulteriore, dava fastidio a tanti, a troppi. A quelli che hanno già deciso chi deve vincere il prossimo campionato e a quelli che pensano di poter cedere la società non a chi offre le migliori garanzie economiche e di progetto, ma a chi è più funzionale ai propri disegni di potere. Lurlo di Rosella ha squarciato il velo dellipocrisia. Ci permettiamo solo di suggerire molto sommessamente a chi ha il potere di decidere una contromossa che sventerebbe subito ogni piano: si rinnovi subito il contratto a Claudio Ranieri. Sarebbe il segno di una totale unità dintenti tra la famiglia Sensi e Unicredit, per una Grande Roma che, come ha detto Paolo Fiorentino, ci faccia «sognare».
La squadra cè - lo si è visto nelleroico secondo tempo a Brescia - la società ha reagito, il popolo pure (andatevi a leggere una cernita tra le migliaia di messaggi che ci hanno sommerso). Noi romani semo gente strana: se possiamo abbozziamo, magari per quieto vivere, ma quando decidiamo di reagire non ci ferma più nessuno. Tiriamo fuori le unghie e i denti. Lottiamo metro per metro e le battaglie apparentemente perdute sono quelle che ci piacciono di più. La lupa è ferita. Attenta, Inter.