«J’accuse»

19/09/2010 13:14

letteratura, Ranieri lo è nel settore di sua competenza. E realismo nel calcio vuol dire fare i conti con quello che avviene in campo, in panchina, in palestra, negli spogliatoi, nell’infermeria e negli allenamenti. Lui ha il polso della situazione. Lui sa la verità vera (passatemi il rafforzativo) delle cose. E i giocatori spesso la sanno insieme a lui.

Ben ha fatto dunque il nostro allenatore a battere i pugni sul tavolo e urlare le sue ragioni sbattendole in faccia a chi ha voluto, tra i molti critici in circolazione, speculare sul brutto avvio della Roma mischiando menzogne e dati di fatto, analisi di gioco e virgolettati. Approfittare di una situazione difficile, societaria e sportiva, per gettare fango e far circolare ipotesi assurde (contatti per cambio di panchina con Leonardo o Lippi per intenderci) esigeva una risposta alta e forte. E ci sembra pertanto giusta quella data da Ranieri.

Dobbiamo però dire anche che alla stampa si risponde sempre e comunque. Alzarsi dopo un monologo e lasciare una sala senza accettare domande può essere suggestivo sul piano dell’effetto comunicazione sui media e sui titoli di giornale, ma è sempre un atteggiamento sbagliato. E lo diciamo non in quanto o non solo perché siamo giornalisti, ma anche perché certi colpi di teatro, visti fare in Tv da Berlusconi, non appartengono al vero romanista che c’è in Ranieri. Il Romanista non scappa mai. Resta. Men che mai, come ha detto Maria Sensi con una battuta, "neanche si presenta".

E lo diciamo anche perchè diamo ragione a Ranieri nel merito del suo "sfogo" e lo difendiamo come l’abbiamo sempre difeso. Pur non avendone certo lui bisogno. Difendere vedete non vuol dire non criticare. Significa solamente isolare motivazioni e sbagli, sia nostri che dei giocatori e dell’allenatore (o quelli che ci sembrano tali) dalle questioni reali. Che Simplicio non stia bene abbiamo appreso che è un fatto. Che Taddei e Castellini siano infortunati è un dato. Che Vucinic non camminava neanche fino a ieri l’altro è inconfutabile. Che Adriano si fosse infortunato è reale. Che Mexes si sia dovuto bloccare dopo la sua nazionale lo è altrettanto.Come Riise. Che Pizarro abbia faticato e ancora fatichi è sotto gli occhi di tutti. E che il problema

del contratto di Ranieri, per stessa ammissione di Ranieri, non sia un problema da mischiare velenosamente

con questa falsa partenza, è fin troppo ovvio. I soldi, specie quando ce l’hai, specie se sei romanista, non sono tutto. Certo, al nord non lo capiscono.