L’esterno dilemma

05/09/2010 10:39



Portieri: Ranieri ha a disposizione tre giocatori, diciamo di un certo livello: Julio Sergio, Doni e . Al momento il titolare è il primo, Doni ha scavalcato nel ruolo di secondo, poi c’è Pena che è il quarto e che non è stato nemmeno inserito nella lista . In questo momento, se Julio Sergio ha un raffreddore, si apre la crepa. Doni, dopo l’estate turbolenta che lo ha visto protagonista, ha vissuto quasi da separato in casa. Dato per partente fino all’ultimo secondo di mercato, ora si ritrova nella Roma e vuole giocarsi il posto ma non è in grande spolvero. Al momento è frenato, Ranieri preferisce Julio Sergio. resta il numero uno della nazionale rumena ma anche quello della Supercoppa contro l’Inter. Il terzo-secondo della Roma, appunto. Deve ritrovare una certa continuità, così non dà grosse garanzie.



Difensori: sul reparto centrale, nulla da dire. Nicolas Burdisso, Guillermo Burdisso, Juan e Mexes (Loria è un in più, in attesa di trovare sistemazione a gennaio) danno ampie garanzie. Esperienza e classe, voglia di emergere, un mix che ogni allenatore sogna. E se dovesse andare via Mexes a gennaio? Si parla di un ritorno di fiamma per Lugano, per un esclusivo derby con la Lazio. Le crepe semmai sono sulle fasce. A destra: Cassetti ha trentatré anni, tanta voglia di Roma e pure qualche problema di tenuta fisica. Ma ci sta. La sua alternativa è Rosi, una stagione da titolare in A. Troppo poco. Se Cassetti ha due linee di febbre, chi gioca in ? Rosi? In teoria sì, senza nulla togliere al terzino romano che ha solo ventitré anni e ha tutta una carriera davanti per dimostrare il suo valore. Ranieri sta pensando di recuperare Cicinho, così da averne tre di una certa affidabilità. Impresa difficile, non impossibile. Dipenderà molto dal brasiliano, ovvio. Behrami sarebbe servito. A sinistra: c’è Riise che è bionico, con il vice che è Castellini, trentuno anni e pochissime esperienze ad altissimo livello. Infine, c’è Antunes (vedi Loria).



Centrocampisti: tanti centrali e quasi zero esterni. La fortuna è che l’unico esterno, Taddei, sa fare pure il centrale. Almeno quello. Anche qui, Behrami avrebbe fatto comodo. In mezzo ci sono Pizarro, , Perrotta, definiamoli i titolari, poi c’è un pacchetto di riserve niente male, ovvero Simplicio, Brighi (trattenuto a Roma da Ranieri) e Greco (non possiamo nemmeno più dire il giovane Greco, 24 anni compiuti a luglio), appunto Taddei. Poi, va aggiunto J.Baptista, che va inserito un po’ in tutti i reparti, tranne quello di difesa e quello dei portieri. In mezzo, dunque, bene, se Ranieri vuole fare il 4-4-2 deve adattare Perrotta sulla fascia, così come Menez o, pescandolo dall’attacco, pure Vucinic. E’ stato mandato via Guberti, un esterno vero. Perché?

Attaccanti: Adriano, Borriello, Okaka, , Vucinic, più eventualmente J.Baptista, più Menez (bocciato dalla stampa francese per la prestazione con la Bielorussia. «Mi dispiace, ho sentito la pressione»). Ranieri ora deve rinunciare a Adriano, alle prese con noiosi problemi muscolari e speriamo solo quelli. Per il resto, potrà divertirsi, scegliendo di volta in volta gli uomini più in forma, senza mai scendere di qualità. Si comincia subito forte, ora che la entra nel vivo. L’abbondanza fa bene, la cercano tutti gli allenatori. Specialmente i big.