25/09/2010 10:19
Concorrenza Dai sussurri di Trigoria, sembra che la malinconia piombatagli addosso dopo larrivo di Borriello sia parzialmente scemata. Certo, in attacco la concorrenza è davvero tanta e probabilmente Adriano non si sarebbe aspettato di dover lottare così tanto solo per poter giocare, ma indietro non si torna e quindi meglio pensare agli aspetti positivi. Primi fra tutti i segnali incoraggianti mostrati mercoledì a Brescia, quando solo un mezzo miracolo di Sereni ha impedito al brasiliano di realizzare il suo primo gol giallorosso e alla Roma di centrare un meritatissimo pareggio.
Amici brasiliani La società su di lui è prodiga solo di complimenti: bravo ragazzo, professionista esemplare, educato come pochi anche con quelli con ruoli meno nobili. Da questo punto di vista la scommessa della Roma è stata già vinta. Merito, probabilmente, anche di quel clan brasiliano che riesce a fare gruppo in qualsiasi momento. Doni, Cicinho, Juan, Baptista, Simplicio. Julio Sergio, Taddei: una sorta di task force di lingua portoghese che ha aiutato Adriano insiemeal suo manager Roberto Calenda nellinserimento in una città calcisticamente non semplice, soprattutto per uno che ha dovuto lavorare tanto fin dallinizio innanzitutto per ritrovare il peso forma e una condizione accettabile. 106 e poi? La missione è quasi compiuta e oggi lattaccante fischiato dalla San Siro interista nella sfida di Supercoppa per Claudio Ranieri potrebbe essere un asso da calare a partita in corso, soprattutto se la partita dovesse prendere una piega negativa. Intendiamoci, nessuna vendetta. Adriano ha sempre speso belle parole per lInter e soprattutto per Massimo Moratti. Ma la gratitudine non vale quando si gioca. E lImperatore stasera ha voglia di prendersi Roma.