Manca il gol del centravanti: il ct pensa di schierarne due

06/09/2010 10:25

L’Italia, dunque, a lezione da Prandelli. Esercitazioni mirate che prescindono dalle scelte per la seconda gara delle qualificazioni per Euro 2012. E’ chiaro che il blocco della squadra sarà confermato. Ma i problemi più urgenti dovrà comunque affrontarli. A cominciare dal titolare: far fuori Sirigu saprebbe di bocciatura, anche se Viviano, tifoso viola, non potrebbe aver occasione migliore per il debutto di una partita al Franchi. Anche la questione Pepe è delicata: con Rossi indisponibile (non è andato via, ma per ora si è limitato alla fisioterapia), l’unica ala d’attacco resta Quagliarella. E’ qui che si inserisce l’aspetto più intrigante degli esperimenti quotidiani a Coverciano: non è da escludere che Prandelli, per la circostanza, si inventi la formula con il doppio centravanti. Sarebbe certo il tridente più anomalo, perché nè Gilardino nè Pazzini sono in grado di partire dal lato. Meglio del ì, tra l’altro, non li conosce nessuno, avendoli allenati e anche utilizzati in coppia nella . Lo farebbero bene solo nel 4-3-1-2, con Cassano trequartista, posizione in cui non ha però funzionato a Londra, nell’amichevole contro la Costa d’Avorio. Due prime punte, insomma: può essere un’idea. Anche perché i numeri della Nazionale, da undici mesi a questa parte, sono inequivocabili. Dal 14 ottobre, Italia-Cipro al Tardini finita 3 a 2 (e con le offese di Lippi al pubblico emiliano), non segna un centravanti. Quella notte a Parma, la tripletta di Gilardino, ultimi gol dell’attaccante con la maglia azzurra. Un gol al mondiale, su rigore, lo segnò Iaquinta: a Nelspruit, contro la Nuova Zelanda. Ma quel pomeriggio il centravanti era proprio Gilardino. Reti ne hanno fatte Quagliarella, due, Di Natale, una, lo stesso Cassano, venerdì sera. Ma mai chi sta in area per fare il finalizzatore. Prandelli è per le tre punte, al barese chiede i gol e non solo gli assist. Il ì chiede che a turno i centrocampisti salgano per aiutare in rifinitura Totò. Perchè all’Italia manca, quanto a Cassano, uno come . Ora che è a casa, tutti lo cercano e lo vogliono. Un dieci ci sarà a Firenze: Roberto Baggio, ma in tribuna e da presidente del settore tecnico.