26/09/2010 13:27
Jeremy Menez e Samuel Etoo, di professione attaccanti esterni (almeno nella partita di ieri sera allOlimpico): quando partono con il pallone incollato al piede è uno spettacolo stare a guardarli. Menez, numeri alla mano, è stato più presente, più incisivo, più determinante del camerunese: insomma, più «dentro» la gara.
SGOMMATE A confermare questa impressione cè un dato importante: il numero di volte che i due hanno toccato il pallone (che significa quanto sono stati chiamati in causa dai compagni). Bene, Menez vince la sfida con 67 tocchi contro i 46 di Etoo. La Roma ha puntato moltissimo sulle sgommate del francesino, sia a destra sia a sinistra: un po contro Chivu che è andato spesso in bambola e un po contro Maicon. Con il risultato che Menez ha spesso superato lavversario diretto e dipinto cross verso larea di rigore. Etoo non è stato su questi livelli: solo 2 i cross sfornati, poche volte cercato dai compagni, anche quando Benitez lo ha spostato al centro dellattacco.
ZERO PAURA Daltronde Menez è uno che non si spaventa mica nemmeno di fronte ai campioni dEuropa. Lui si considera un predestinato, e non potrebbe essere diversamente considerato che a 17 anni è stato capace di segnare una tripletta nello spazio di 7 minuti in una gara del campionato francese. Contro lInter ha zigzagato con successo (3 dribbling riusciti), è vero che ha perso palloni (10), ma ha dato sostanza a tutta la manovra (3 tiri al suo attivo). La prestazione di Etoo, invece, è parsa più pallida. Poche volte ha puntato lavversario, mai lo ha azzannato, lui che è un vero leone.