10/09/2010 11:18
comincia davvero». Ha il tono risoluto, Antonello Venditti, nel fare il punto della situazione sulla Roma, alla vigilia della prima trasferta di campionato e di quella che attende la squadra a Monaco contro il Bayern. Non nasconde però lottimismo, il cantautore romano. «E arrivato Borriello dice che ha chiuso una campagna
acquisti insperata e per la quale dobbiamo dire ancora una volta grazie alle capacità di Rosella. La Roma è coperta almeno tre volte in tutti i ruoli. E questo è fondamentale, perché, come abbiamo visto, già ora dobbiamo fare a meno di un elemento come la Roccia».
Un motivo di preoccupazione?
«No, perché non siamo in emergenza. Anzi, è confortante sapere che si hanno a disposizione tante soluzioni. Purché, però, non ti condizionino nelle scelte. Soprattutto in chiave Champions. Nel senso di far scendere in campo una formazione diversa con il Cagliari, avendo già il pensiero al Bayern. Credo invece che si debba
sempre mettere in campo la squadra che Ranieri ritiene titolare. Su tutti i fronti. Fino a quando i giocatori non ce la fanno più. Soprattutto in difesa, dove farei giocare quelli che danno sicurezza a tutti. Ai compagni, e a noi tifosi. E quindi, anche se stanco, Burdisso, per me, è uno che deve giocare ogni partita. Impiegarlo a destra? Utilizzerei i giocatori nel proprio ruolo. Quindi, se manca Riise, spazio a Castellini. E se, Dio non voglia, si fa male Cassetti, meglio Rosi. O Cicinho, che mi sembra si stia comportando discretamente. E Ranieri è uno che dà sempre una chance a chi fa bene».
La coppia Totti-Borriello, come la vedi?
«La vedo benissimo, perché Borriello è un giocatore di movimento, che chiede la palla e sa toccarla. Non è un uomo statico o uno sportellatore. Aspettando Adriano, che costituisce una risorsa importante per questa squadra. Oggi lho visto in allenamento, su Roma Channel, e alla fine sembrava quasi dire ma come, è già
finito?.
Torniamo alla gara di sabato. Ti è mai capitato di vederla al SantElia?
«No, in Sardegna mai. Ne ricordo però diversi, di confronti a Cagliari. In molti mi sono arrabbiato, e non poco. Come per quello dellanno scorso. Ranieri sa quindi bene che è una partitaccia. Ma lo è anche per il Cagliari. Mi piace semmai ricordare quello della stagione dello scudetto 82/83. Quando pure giocammo con
una formazione rimaneggiata. Mancava Falcao, sostituito da Valigi. E il primo gol lo fece Faccini, che non era proprio un titolare (finì 3- 1 per i giallorossi, con lautorete di Loi e il gol di Iorio, ndr). E allora, quasi a smentirci, se è vero che è preferibile evitare i rincalzi, è anche vero che a volte proprio loro ti fanno vincere le partite. Ricordo anche che si giocava la prima giornata. E se consideriamo Roma-Cesena come lultima partita del pre-campionato
Ecco, vorrei che si iniziasse così anche questanno. Limportante è ritrovare quella compattezza che, come dice Ranieri, è la forza di questo gruppo».
Le altre ti sembrano tutte così rinforzate?
«Il Milan è unincognita. Ha preso grandi campioni, ma sarà anche dura assemblarli. Bisognerà anche vedere come sarà messa in difesa. Ho limpressione che tutto si regga su equilibri sottilissimi, dove, al di là degli undici, forse tredici, giocatori spettacolari, il resto non mi sembra allaltezza dei titolari. Per la Roma, conterà
anche il fatto che Ranieri è al suo secondo anno, mentre le altre, Inter, Milan e Juve, hanno tutte cambiato allenatore».
E per quanto riguarda la Champions?
«Credo che lobiettivo sia arrivare oltre gli ottavi, che è il traguardo finora raggiunto. Perché penso che lo scudetto sia, sì, alla portata della Roma, ma, pur cercando di non perdere colpi in campionato, non mi ci svenerei. Mi affascina di più la Coppa dei Campioni (continua a chiamarla così, ndr). Perché pensando ad una
società di livello mondiale, comè ormai la Roma, credo che la Champions le darebbe una visibilità speciale, anche in funzione di un futuro acquirente. Lo dico alla luce del passaggio di proprietà che la società sta vivendo. Con Rosella che ha dimostrato una volta di più di essere una grande manager. Avendo, in anni di ristrettezze economiche, superato per acume e abilità anche suo padre. Mi auguro che possa avere un incarico importante, in chiave federale o comunque nazionale. La proporrei come manager per le prossime Olimpiadi».
Sia lei che il Capitano si sono esposti, e non poco, a proposito della vicenda che vede protagonista Sakineh. Tanto da averne un risalto e un plauso a livello addirittura internazionale.
«Pochi hanno colto il coraggio mostrato con il loro gesto. Francesco, del resto, lo conosciamo. E uno che lotta per le sue idee. E che non si tira mai indietro quando cè da impegnarsi, nel sociale e in tante battaglie. O in cause come questa».
Per chiudere, guardi con fiducia,mi sembra, alla gara di Monaco.
«Sarebbe un segnale importante partire con un risultato positivo. A proposito, si gioca martedì o mercoledì?»
Mercoledì.
«Ahia. Mi stai dando una brutta notizia. Perché devo andare a Napoli e speravo si giocasse il giorno prima. Mero già acchittato tutto er giardinetto».