Profumo, un addio forte, ma sarà indolore

22/09/2010 18:58

NESSUN RALLENTAMENTO - Una cosa è certa: le dimissioni di Profumo non rallentano il processo di vendita della Roma avviato due settimane fa con l'incontro tra Unicredit e Rothschild. L'istituto di credito, dopo la firma dell'accordo con la famiglia Sensi lo scorso 26 luglio, ha dato mandato alla banca d'affari di sondare il mercato in cerca di acquirenti. Il prossimo 1 ottobre, dopo l'approvazione del bilancio del club giallorosso (fissata per lunedì), Rothschild invierà ai soggetti interessati ritenuti "affidabili" l'info-memo contenente i numeri del club oltre a parametri, tempi e modalità per presentare un'offerta non vincolante all'acquisto. Il ruolo di Unicredit, sino a quel momento, sarebbe in ogni caso quello di spettatrice interessata.

PROCESSO DI VENDITA - Profumo, sin qui, aveva rappresentato - nonostante l'ironia di chi ricordava con regolarità il suo tifo per l'Inter - la figura più prudente all'interno di Unicredit nel dialogo con i Sensi, a cui aveva concesso tempo senza intraprendere iniziative aggressive, anche in ragione dei rapporti con Geronzi e Mediobanca (advisor nominato dai Sensi a maggio 2009). Già da giugno, però, erano stati demandati a discutere il "dossier Italpetroli" il vice della banca, Paolo Fiorentino e l'ad di Unicredit Corporate Banking, Piergiorgio Peluso, meno "malleabili" nel rapporto con Rosella Sensi rispetto al manager dimissionario. In attesa di capire chi sarà il nuovo manager nominato al vertice di Unicredit, saranno proprio Fiorentino e Peluso a occuparsi, insieme al Cda della nascente Newco Roma, di valutare le proposte per l'acquisto del club giallorosso.



ROMANI, LIBICI, TEDESCHI - A incidere sul voto di sfiducia del cda di Unicredit a Profumo, le accuse di Lega Nord e "fronte tedesco" di non aver prodotto i risultati attesi. Ma anche (soprattutto?) di aver aperto alla scalata libica, arrivata al 7 per cento delle azioni del Gruppo. Anche per questo sembra impossibile immaginare che il Lia (Libyan Investment Authority), inserito tra i 23 soggetti interessati alla Roma, possa trattare con la banca anche l'acquisto della società di Trigoria.

Nel frattempo poteri e deleghe di Profumo sono stati momentaneamente assunti dal presidente di Unicredit, Dieter Rampl, insieme ai quattro vice amministratori delegati, tra cui Fiorentino. Una curiosità: Rampl, nato a Monaco di Baviera 63 anni fa, è anche membro del consiglio di sorveglianza del Bayern di Monaco, di cui è grande tifoso. Lo stesso Bayern che, il 23 novembre, affronterà all'Olimpico per la quinta giornata di proprio la Roma, di cui Unicredit si troverà a gestire la vendita. Esattamente una settimana fa lo stesso Fiorentino si lasciò andare a una confessione da "proprietario" ("Oggi vedrete Borriello e Burdisso, arrivati grazie agli investimenti di Unicredit") in una conferenza stampa dell'istituto organizzata proprio a Monaco. Prima - evidentemente - che i rapporti con il "fronte tedesco" potessero portare le dimissioni di Profumo.