Ranieri: «Ci sarà da a soffrire»

11/09/2010 10:57

Molte assenze eccellenti tra i convocati: Mexes, Taddei,Vucinic, Okaka oltre a Riise e Adriano.

«La scelta è dettata da molte cose: dipende dagli infortuni che hanno e poi non mi è mai piaciuto portare giocatori alla rottura quando ci sono delle problematiche che potrebbero portare a situazioni più serie. Poi c’è la  League, mi auguro di avere qualcuno a disposizione per la sfida con il Bayern. A me non piace perdere un giocatore, anche se importante, per più tempo. Preferisco dargli un turno di riposo e poi vedere che succede, perchè come abbiamo sempre detto tutti facciamo parte della Roma e io ho dato sempre ampio spazio a tutti».

Perchè campo difficile?

«Pensavo si riferisse ai campi di Trigoria, che sono peggio di come li ho trovati lo scorso anno... Riguardo a Cagliari, ci sono dei campi più amici e altri più difficili, almeno nei numeri. Sono una buonissima formazione con un nuovo allenatore che ha fatto bene a Cesena. Gioca bene, con grinta e gente in attacco davvero brava. Dovremo fare una gara attenta se no avremo brutte sorprese»

Sulla formazione, scontata la presenza di Borriello e Castellini viste le assenze?

Giocheranno Borriello e Castellini.

Borriello, come l’ha visto? Crede si incastri bene con gli altri attaccanti?

«Si, sta bene, abbiamo parlato e mi ha detto ci sono differenze tra come giocavano al Milan e noi, che siamo più veloci con la palla. E’ un giocatore che sa fare la seconda punta, può essere pericoloso da prima punta, potrà giocare con tutti gli altri per cui va bene così. Io credo anche che quando giocherà Okaka e lui (Borriello ndr) potranno condividere molto bene lo spazio in avanti».

, come sta fisicamente? E’ più avanti rispetto all’anno scorso?

«Si sente molto bene. Francesco è importante che non subisca colpi assassini, che nessuno ce lo infortuni. Poi sarà sempre il solito ».

Nell’elenco dei convocati figurano Baptista e Cicinho oltre a quelli di Antunes e Greco. Decisione dettata dalla necessità o sono sullo stesso piano degli altri?

«No, sono sullo stesso piano degli altri, anche perchè da quando abbiamo ripreso il discorso degli allenamenti l’abbiamo fatto tutti quanti insieme. Prima ci allenavamo divisi perchè avevo 29-30 giocatori e per dare a tutti la giusta qualità del rapporto e loro erano sul piede di partenza per cui mi è sembrato più giusto mantenere il gruppo stabile nel pensare alla Supercoppa e alla prima di campionato.Adesso che è terminato il mercato, tutti sono della Roma, tutti sono utili e tutti faranno del loro meglio per guadagnarsi il posto in squadra».

È migliorata la condizione di Pizarro rispetto alle gare precedenti?

«Certamente, lui ha fatto gli allenamenti per cui è migliorato"

E’ la squadra che lei voleva adesso con Borriello? E’ una squadra completa e al top?

«Voi sapete che la Roma ha avuto delle difficoltà, per cui all’ultimo c’è stata la doppia sorpresa.

Onestamente ad un certo punto ho avuto il sentore che non ce l’avremmo fatta a prendere Burdisso, poi c’è stato l’exploit con Borriello, perciò non è stato un poter programmare bene tutto, ma questa non deve essere una scusante. La Roma ha dimostrato negli anni di essere un’ottima squadra, sono arrivati altri giocatori importanti, ho la possibilità di cambiare giocatori senza perdere troppo sotto l’aspetto qualitativo e adesso dobbiamo iniziare ad essere determinati e pensare che ora siamo in tanti e non più 12-13 giocatori utili, ma cominciamo ad essere 16-18 e questo è un bene: significa che la Roma si è rafforzata».


Cosa si aspetta da Menez?

«Mi aspetto da tutti quanti, non soltanto da lui, un ulteriore passo in avanti su quello che stiamo provando e riprovando in allenamento, siamo tutti partecipi nel ricompattare la squadra come abbiamo fatto l’anno scorso. Soltanto lavorando e giocando ci riusciremo».

L’ha responsabilizzato?

«Si, ma il ragazzo anche essere libero di giocare così come è, lui lo sa, è un introverso e sente molto la pressione altrimenti non si esprime al top, come ha ammesso in nazionale, dove non è riuscito ad esternare il suo calcio».

E’ sereno riguardo alle vicende societarie anche in ottica del rinnovo di contratto?

«Totalmente, le vicende societarie sono chiare e noi dobbiamo pensare soltanto al campo e a far bene. I contratti arriveranno, non ho ansie di contratto, non l’ho mai avuta».

Non vi incontrerete con la Sensi quindi?

«Dopo che ci incontreremo ve lo faremo sapere"

Come sta Fabio Simplicio?

«Sta migliorando certamente, da quando ho detto che non aveva una condizione ottimale non ha più saltato un allenamento. Piano piano sta entrando nei meccanismi di gioco».

La infastidiscono le dichiarazioni fatte in nazionale da alcuni giocatori?

«Certo che mi danno fastidio e vengono redarguiti. E non devono più farlo, perchè vengonopagati dalla Roma per cui non è che quando vanno fuori frontiera diventano figli dei fiori, sono sempre figli di Roma».

L’Aic ha intenzione di scioperare il 25-26 settembre. Lei cosa ne pensa?

«Lo sciopero è sempre l’ultima opportunità ma mi auguro che l’intelligenza delle parti faccia sì che non si arrivi ad uno sciopero».

Non c’è il rischio che qualcuno sia già con la testa al Bayern?

«Mi auguro di no, perchè la cosa importante è fare punti a Cagliari, per me è inconcepibile pensare alla partita successiva quando c’è una partita così importante e impegnativa da giocare».

Sembra che lei debba dimostrare qualcosa quest’anno. Si sente sotto esame?

«Sostengo sempre che bisogna dimostrare giorno dopo giorno perchè nel calcio è così».

Ha parlato con Mexes?

«Non devo chiarire nulla, spetta alla società».

L’arrivo di Burdisso la rassicura?

«Nicolas è quel tipo di giocatore che trasmette la carica agonistica giusta ai compagni. L’allenatore può dare aiuti tecnici, tattici ma se non hai la grinta giusta io posso elevarti del 10%. Ad esempio , anche quando non sta bene dà sempre il 120%. Io amo questi giocatori, non ti lasciano mai soli. E Burdisso è uno di questi».

La Roma lotta per lo scudetto?

«Lottiamo per la Uefa e per la , poi se qualcuno si sbaglia noi saremo là. Solo così possiamo fare un bel campionato, senno ci sarà da soffrire."

Hai visto lo stesso spirito e la stessa compattezza dello scorso anno?

«Questo me lo dirà il campo, solo lì avrò le risposte. I ragazzi si impegnano, sono vogliosi, ma quello che conta è sul campo. Voglio vedere spirito di sacrificio, voglia di aiutarsi sul campo».

La concorrenza aiuta in tal senso.

«Ma già questa volta abbiamo visto che non ci sono troppe possibilità di scelta. Poi è un discorso che spetta ai ragazzi, chi giocherà di meno dovrà sentirsi comunque utile alla Roma. Se a dicembre questo non succederà cercheremo di venderlo. A forza non tengo nessuno».