Retromarcia «Con Ranieri rapporto vero»

18/09/2010 10:09

«Ero con alcuni tifosi lontano dalla stampa (ma non abbastanza, ndr) e in quel momento ho solo risposto ad un’affermazione sull’incontro in modo tipicamente romano, che come i romani sanno è espressivo e colorito». Poco più che una battuta. Dunque, nessun caso. «Il dialogo di un calciatore con il proprio allenatore è quotidianità e ancor più se sei il capitano della squadra: questo sempre, indipendentemente dai risultati. È una comunicazione giornaliera e costante. Ma con Ranieri si va anche al di là di un semplice confrontarsi — spiega —. È un rapporto decisamente stretto e vero quello che si è creato: il nostro è un dna di romani e romanisti, un filo conduttore che lega chi parla la stessa lingua». E preferisce parlarsi papale papale, anche a costo di restarci male lì per lì. Certo, c’è modo e modo. «Quando perdo le partite sono il primo ad essere dispiaciuto, come tifoso e calciatore. Vorrei vedere la mia squadra giocare sempre a viso aperto contro tutti».

Non che Ranieri impazzisca per il catenaccio. «Teniamo entrambi a questa maglia — chiosa —: ne siamo i primi sostenitori e come tali ci comportiamo». Ora con la Sensi Volemose bene, dunque. Ma le precisazioni di — una sua iniziativa, comunicata alla società anche per aggirare il silenzio stampa — non cancellano l’amarezza di Ranieri. L’allenatore non ce l’ha con il capitano — col quale si è chiarito, pur mantenendo certe spigolosità —, è sorpreso dal comportamento della società: l’assist del silenzio imposto ai giocatori non gli è bastato. Si sarebbe aspettato di più: un segnale pubblico da Rosella Sensi, un pizzico di solidarietà, che non lo lasciasse solo in pasto alle critiche, unico colpevole dell’ennesimo psicodramma romanista. Anche se lui oggi dirà che è felice e sereno. Ovviamente.