23/09/2010 10:02
AMORE - La Roma non è più sua, sta per andarsene, la società è in vendita. Ma Rosella Sensi parla per lamore che nutre per questa squadra, per difenderla ad ogni costo, come ha sempre fatto suo padre: «E una vergogna. I nostri tifosi non possono essere trattati così. La Roma anche se in vendita ha una società, una proprietà e una città che vanno rispettati: non si può pensare che nessuno protesterà. Non ne posso più. Io me ne vado, sono pronta ad andarmene anche domani. Se cè un acquirente, gli affido la Roma anche domani. Ma chi viene deve essere pronto a tutelare questa squadra, a difendere questi colori, a farsi sentire, con tutte le sue forze. Questo è un sistema che non va più bene. Cè tanta incapacità, non ne posso più di direzioni di gara in malafede come quella di Brescia. Non si possono negare tre rigori come quelli che sono stati negati alla Roma. Questa squadra è forte, più forte di prima, può fare una grande stagione. Labbiamo costruita tra tante difficoltà, con entusiasmo e passione. I nostri giocatori vanno aiutati, perchè fanno parte di una grande squadra» .
FIUME IN PIENA - Un fiume in piena, la sua rabbia non si placa. «Non ne posso più, non è la prima volta. Me ne vado, la Roma è in vendita, vengano a prendersela anche domani. Ma siano pronti a tutelarla come ha fatto mio padre e come farò io fino allultimo giorno che sarò presidente. Anche domenica scorsa il terzo gol di Juan era valido ed è stato annullato, avremmo vinto la partita contro il Bologna. E non dovevamo assolutamente perdere questa di Brescia. Oltre ai tre rigori non concessi alla Roma cè stato quello inesistente dato al Brescia. Io come mio padre voglio denunciare questa vergogna. Voglio farmi sentire e non finisce qui. Mi auguro che venga qualcuno che ha i soldi che continui a fare grande la Roma e che la difenda in tutte le sedi. Come si permette un arbitro come questo a fare un danno così evidente alla Roma? Da oggi voglio andare fino in fondo perchè una vergogna come questa venga punita. Unarbitro incapace ha condizionato la gara in modo vergognoso. Prenderò provvedimenti, interverrò a tutti i livelli. Adesso diranno ancora che la Roma è in crisi? Voglio vedere quello che diranno. Non faccio vittimismo, è la realtà. E arrivato il momento di urlare la nostra rabbia e lo farò ancora, non mi fermo qui» .
NIENTE FRENI - Il pensiero va oltre questa sconfitta così difficile da accettare. «Domani (oggi, n.di.) interverrò ancora, mi devono sentire. Bisogna fare qualcosa, anche in previsione del cambio della società, per chiunque si avvicini a questa squadra. Molti presidenti già si sono lamentati per molto meno e non sono stati deferiti. Io mi limito a dire che la Roma non aveva mai sommato in un tempo tanti episodi da moviola come nei primi 45 minuti di Brescia, giocati ad una porta e chiusa in svantaggio di un gol e con 3 ammoniti. Bravissimo il Brescia a capitalizzare la sua unità di squadra concreta, ma Nicchi e Braschi che plaudono la Rai per aver eliminato i processi video hanno grossi problemi in casa e non sembrano in grado di risolverli da soli. Qualcuno li aiuti prima che il calcio paghi un dazio esagerato. Non mi interessa capire le designazioni ma avverto una situazione fuori controllo» .