18/09/2010 10:22
Totti scrive sul suo blog, rivolgendosi «a tutti i tifosi della Roma, quelli veri che come me e il mister amano la maglia giallorossa incondizionatamente». Così, tanto per cominciare. Me e il mister, dice. La coppia non è scoppiata, insomma. «Negli ultimi giorni si è parlato molto e scritto di tutto. A questo punto, per evitare ulteriori interpretazioni devianti rispetto a quella che è la realtà, credo sia doverosa una precisazione relativamente a tutto ciò che è stato scritto, e per come sono state titolate dai giornali certe mie frasi». Vai.
«Ero con alcuni tifosi per delle foto lontano dalla zona riservata alla stampa e in quel momento ho semplicemente risposto ad unaffermazione sullincontro in modo tipicamente romano, che come i romani sanno è espressivo e colorito». Ricordiamo la frase: «Stasera abbiamo fatto catenaccio». La sua precisazione, quindi. «Chi mi conosce sa bene che quando perdo le partite sono il primo ad essere dispiaciuto, prima come tifoso e poi calciatore. Vorrei vedere la mia squadra giocare sempre a viso aperto contro tutti per onorare il nome e la grandezza di questa città che rappresentiamo».
Un parere, il suo, che poi è stato un po di tutti, compagni di squadra e tifosi compresi. E il rapporto con Ranieri? «Il dialogo di un calciatore con il proprio allenatore è quotidianità e ancor più se sei il capitano della squadra: questo sempre, indipendentemente dagli andamenti delle partite e dai risultati. E una comunicazione giornaliera e costante. Ma con Ranieri si va anche al di là di un semplice confrontarsi, è un rapporto decisamente stretto e vero quello che si è creato: il nostro è un dna di romani e romanisti, un filo conduttore che lega chi parla la stessa lingua, si capisce al volo e non ha bisogno di troppi preamboli». Eccolo, il finale. «Teniamo a questi colori, a questa maglia, ai nostri tifosi: siamo noi i primi sostenitori e come tali ci comportiamo». I due ieri scherzavano durante lallenamento. Quantomeno era importante parlarsi. Fatto. Romani o non.