Boninsegna: «Con quei 3 è un grande attacco»

23/10/2010 12:15

 «E’ difficile – dice l’ex attaccante – dal di fuori, farsi un’idea attraverso le notizie che arrivano dai giornali o dalle televisioni. Certo è che la Roma, per ben due volte negli ultimi tre anni, s’è trovata ad un passo dallo scudetto. Ricordo la stagione conclusa a Catania, quando comunque solo l’Inter poteva perderlo, visto il vantaggio mantenuto per tutto l’anno. Mentre quello del campionato scorso l’ha perso indubbiamente la Roma, con quella sconfitta in casa contro la Sampdoria. Quello che mi chiedo, anche quest’anno, è come mai la squadra parta sempre così male. Ha una rosa importante, con giocatori di assoluto valore. Parte male e poi recupera. Penso che, se riuscisse a partire bene, i risultati, soprattutto in chiave finale, sarebbero certamente diversi».
 
Come spesso accade in questi casi, è il tecnico ad essere messo principalmente sotto accusa. Al di là del suo valore, si ha come l’impressione che la figura di Ranieri abbia oggi meno peso ed autorevolezza all’interno dello spogliatoio. Quanto può incidere tutto questo?
 
Sono i risultati che pesano e fanno la differenza. Lo scorso anno la squadra ha fatto bene ma poi non ha vinto nulla. E, alla fine, sono i trofei che determinano un’opinione, anche riguardo all’allenatore. Insomma,
puoi anche giocar bene, ma se non vinci niente, sei sicuramente criticato. E credo che, al momento, lo spogliatoio della Roma sia un po’ nervoso anche per questo motivo. E dispiace, perché la squadra è buona. Il settore che soffre probabilmente un po’ di più è la difesa, che prende troppi gol, e commette
troppi errori e troppe ingenuità. E se non hai la difesa a posto, non vai da nessuna parte.
 
Anche i giocatori non sono risparmiati dalle critiche. Tra questi, Borriello è forse uno di quelli che finora, con le proprie prestazioni, si è dimostrato più all’altezza della situazione.
 
Marco l’ho avuto più volte con me quando allenavo le rappresentative di serie C. E’ sempre stato un ragazzo interessante. Credo che quest’anno avesse voglia di cambiare aria. Milano probabilmente lo opprimeva.
Venendo a Roma, mi sembra che abbia ritrovato una sua dimensione, le sue caratteristiche. Conoscendolo, vedo che ha molta voglia di giocare. E poi, un giocatore, quando trova il gol, si esalta. Specialmente un attaccante. Credo che con come seconda punta e Vucinic spostato sull’esterno, costituisca un potenziale d’attacco non indifferente.
 
C’è chi, per caratteristiche fisiche, l’ha accostato a lei. Borriello è un sinistro naturale, forte di testa e in acrobazia. Elementi che ricordano in qualche modo il Bonimba dei vecchi tempi. In che cosa ritiene che le assomigli di più?
 
Le caratteristiche sono quelle: anch’io ero un mancino puro, bravo in acrobazia, e abbastanza puntuale sui colpi di testa. Aggiungiamoci che a volte sbagliavo a tirare in porta di , ma facevo comunque gol….
 
Domani, a Parma, Ranieri potrebbe tornare ad un atteggiamento un po’ più spregiudicato, schierando un
possibile tridente con , Vucinic e lo stesso Borriello. 
 
Non so se davvero Ranieri schiererà le tre punte. Mi aspetto più facilmente un 4-4-2 con Vucinic spostato sull’esterno. Come ho già detto, è però un attacco importante. Logicamente, Vucinic sarà quello che dovrà
sacrificarsi di più, perché quando giochi esterno devi stare nella tua zona e, oltre che a spingere, sei chiamato anche a difendere.
 
A proposito del capitano Francesco , lei ha giocato fino a 37 anni, quasi un record per quei tempi,
soprattutto nel suo ruolo. Esiste un modo per allungarsi la carriera? 
 
Per giocare fino ad una certa età l’unica cosa che bisogna fare è una vita seria: campo, allenamenti, casa. E andare poco in giro, perché i recuperi sono più lunghi. E, se riesci a fare questi sacrifici, nel mangiare, nel
bere, nel dormire, e nell’allenarti bene, così come nello spendere le tue energie nelle occasioni più importanti, puoi durare certamente di più.
 
Per qualcuno , in qualche momento, è sembrato costituire addirittura un problema. Mentre le ultime prestazioni hanno dimostrato, semmai, come lui sia invece la soluzione e non il contrario. Tuttavia, c’è chi ritiene ugualmente che il capitano vada centellinato nell’arco della stagione. E magari risparmiato in qualche occasione.
 
E’ una decisione che spetta senz’altro al giocatore, così come al medico e all’allenatore, perché sono tutti e tre insieme che possono consigliarsi e far sì che il giocatore sia nelle migliori condizioni quando entra in campo. , per la Roma, è stato sempre il campione straordinario che sappiamo. E di certo più gioie che dolori, anche quando ha attraversato momenti negativi. Adesso ha un’età che lo avvicina pian piano al termine
della carriera, ed è giusto che lui per primo, insieme allo staff medico e al tecnico, valuti quanto può dare ancora a questa squadra. Oggi e negli anni a venire.