Castellini torna dove è rinato
24/10/2010 11:30
"Salve, sono Castellini", "Ah sì, il vice- Riise...". Dai, non è il massimo. Quassù non lo ritenevano una ruota
di scorta. A Parma gli diedero unoccasione quando cera chi lo dava ormai per finito. Per letà? Macché. Per un infortunio devastante. È il 13 ottobre 2004. Un mercoledì. Castellini, che in estate ha accettato il trasferimento al Betis Siviglia, in allenamento sente il ginocchio destro fare crac. La risonanza magnetica conferma le prime impressioni del giocatore. Paolo si lesiona tutto, cartilagine e legamenti.
Di fatto, lavventura spagnola del terzino termina quel giorno. Formalmente, invece, durerà fino allestate del
2006, quando il Betis lo svincolerà. Ma il treno, a volte, non passa una volta sola. Lallora ds del Parma, Gabriele Zamagni, gli propone un periodo di prova. Che Castellini supera brillantemente. Lallenatore è quello Stefano Pioli, guarda caso, che sarà esonerato e sostituito da Ranieri il giorno dopo la pesante
sconfitta (3-0) in campionato, ariguarda caso, allOlimpico con la Roma. Ranieri che poi, giusto per la cronaca,
compirà un miracolo salvando una squadra che pareva spacciata. Come la carriera di Castellini. Paolo continuerà a respirare laria di Parma per altre tre stagioni. Totale presenze: 129, appunto. Totale gol: uno solo, nel campionato 2008/09. Un cameo, considerato che prima di allora di reti ne aveva realizzate solo altre tre, di cui due in quella che una volta chiamavamo Serie C1.
Dicono che Castellini sia un grande lavoratore. E la sua storia personale sta lì a dimostrarlo. Quello che avrebbe voluto avere, Paolo se lè preso con quella grinta con cui ha saputo risollevarsi dalla polvere di un infortunio drammatico. Quello che avrebbe voluto avere, Paolo lha avuto. È la Roma. Adesso, il destino
sta per fargli un dono ancora più grande. Un posto da titolare oggi, nello stadio dove il cuore lo porta? Macché. Un maschietto. Il primo figlio. Dimmi così la Roma. Adesso Paolo lo sa. Molto presto, saprà anche cosa si
prova a diventare papà.