Dieci motivi per crederci ancora

15/10/2010 09:55

LA CLASSIFICA Il primo motivo per cui bisogna credere alla possibilità di tornare in corsa in campionato è, paradossalmente, quello più evidente: la classifica. Che al momento è orribile, ma cortissima. Mettendo da parte la capolista, che non è immaginabile possa rimanere là davanti per molto, le favorite alla conquista dello scudetto sono distanti appena 6 punti. Inter e Milan sono a quota 11 contro i nostri 5. Anzi, i nerazzurri sono lontani 5 punti e un pezzetto. Perché in caso di arrivo alla pari, ora saremmo davanti per la vittoria nello scontro

diretto. La , addirittura, è solo a +3. Insomma, se si ripartisse subito, stavolta non ci sarebbe nemmeno il bisogno di fare l’impresa titanica dello scorso anno.

IL FATTORE OLIMPICO Pur nell’inizio difficile di stagione, la Roma all’Olimpico non ha mai perso collezionando due vittorie (compresa la ) e due pareggi. Bene, delle prossime 5 partite di campionato, 4 si disputeranno tra le mura amiche. Si comincia domani contro il , poi la trasferta a Parma, quindi in casa col Lecce. Il turno successivo sarà tempo di derby: sarà Lazio-Roma, ma sempre all’Olimpico si giocherà. Poi arriverà la . A quel punto, prima della trasferta di Torino con la si potranno tirare le somme.

LA RABBIA DI TOTTI La semplice presenza di è sempre un buon motivo per credere alla possibilità di centrare qualsiasi obiettivo. In un certo senso, adesso più che mai. Perché se è vero che il capitano non è ancora andato a segno in questa stagione, è altrettanto vero che fisicamente sta bene e che ha dentro di sé una voglia matta di mettere a tacere le polemiche a suon di gol. Quanti? Lui l’obiettivo l’ha dichiarato pubblicamente: almeno i 13 che gli mancano per riprendere Roberto Baggio nella classifica dei

marcatori di tutti i tempi.

AVVERSARIE NON IMPOSSIBILI Quest’anno più che mai non c’è una squadra "ammazza campionato". L’unica che sulla carta poteva esserlo era l’Inter. Ma i nerazzurri non stanno volando e la sconfitta dell’Olimpico contro una Roma in crisi è lì a testimoniarlo. Il Milan si è rafforzato davanti, è vero, ma la difesa e l’età media restano due punti deboli. E anche e ancora non sono da titolo. Ora per la Roma arrivano , Parma, Lecce, Lazio e : tutti match in cui parte potenzialmente da favorita.

IL TEMPO A DISPOSIZIONE Lo scorso anno, la rimonta cominciò quando i punti di ritardo dall’Inter erano 14. Ora sono molti meno, ma soprattutto c’è più spazio per recuperare. Allora si era alla decima giornata già conclusa, stavolta bisogna ancora disputare la settima. Ne mancano ancora 32, un’eternità.

LA CONDIZIONE FISICA Tra le tante cause dell’avvio difficile ci sono anche gli infortuni e la preparazione. Nel primo caso è stata la malasorte ad accanirsi sulla Roma togliendo di mezzo Julio Sergio, Riise, Castellini, Vucinic, Simplicio e Adriano. Si spera che la sfortuna sia finita e che Ranieri possa contare su tutti gli uomini. Ma, se anche così non fosse, a breve dovrebbe comunque vedersi una squadra che corre di più. A proposito della preparazione, infatti, il tecnico giallorosso qualche settimana fa è stato chiaro: «La preparazione la fanno bene tutti. E’ da dopo dicembre che si vede la diferenza. Allora tranquilli».

DISPENDIO DI ENERGIE Adesso c’è da stringere i denti, da fare punti sia in campionato sia in Europa. Magari facendo affidamento sul fatto che il girone di non è impossibile. In modo da trovarsi ancora

in corsa su tutti i fronti a inizio dicembre. Sarà quello il momento decisivo. A quel punto la Roma (e anche

le altre avversarie, a dire il vero) non avranno distrazioni dal campionato. Niente partite ufficiali delle nazionali

fino a marzo inoltrato, niente fino a metà febbraio. Due mesi per mettersi dietro in classifica tutte le squadre senza impegni internazionali.

INCOGNITA ARBITRAGGI Per la partita di domani è stato scelto l’arbitro Damato di Barletta. Quello che con i suoi errori contro la Sampdoria ci ha tolto lo scudetto dello scorso anno. Sarà la prova del nove. Dopo il disastro di Russo a Brescia, il presidente Rosella Sensi ha tuonato contro i torti subiti e per questo è stata deferita. Ma il suo sfogo non può essere passato inosservato e ci si aspetta che adesso alla Roma venga

dato dai direttori di gara niente di più e niente di meno di ciò che si merita.

LA ROSA «A livello di rosa, la Roma è una delle squadre più forti d’Europa». Lo ha detto Marco Borriello dopo la sconfitta di . Opinione condivisibile, anche se i risultati ora sembrerebbero dire il contrario. Ma anche restando entro i confini del nostro Paese, è difficile trovare un organico così di livello in tutti i reparti. In difesa, a centrocampo, in attacco. Il Milan, ad esempio, fa paura davanti, ma dietro balla. Così come il . La

balbetta dappertutto. L’Inter forse ha qualcosa in più, ma quale Inter? Quella dello scorso anno, sì. Con Milito che segna va a raffica. Ma ora il "Principe" non segna più. Si sbloccherà? Forse sì, ma la Roma aspetta che si sblocchino in 3: , Vucinic (che storicamente comincia a segnare sempre in questo periodo) e Adriano.

DNA DA RIMONTA “Fare un’impresa come lo scorso anno è difficile”, dicono in molti. Vero. Ma è altrettanto vero che è più difficile aspettarsi una rimonta da parte di una squadra e da giocatori che non l’hanno mai fatta. Questa Roma invece sì. L’ha già fatta. Addirittura due volte se si pensa a quella del 2007-2008. Sa quale strada percorrere. Con un vantaggio rispetto a qualche mese fa: la rabbia. La voglia di non essere gli eterni secondi.