Il giorno di Vucinic. Niente sentimenti conta solo la Roma

30/10/2010 11:34

Il similtridente Sembra facile, ma la Roma di questi tempi vive con apprensione anche la vigilia di una gara con il Lecce. La classifica piange, il popolo si allontana — prevendita ultrafiacca — e anche Ranieri non se la passa troppo bene. Si gioca il futuro in otto giorni, l’allenatore di San Saba: Lecce, Basilea e derby. E allora, stasera, bisogna fare legna. Per gli amanti del genere, è la prima volta che Vucinic, e Borriello partiranno insieme all’Olimpico. L’unico precedente è il primo tempo di Parma-Roma, sei giorni fa. Ranieri ha utilizzato spesso Vucinic come sostituto di Borriello, ma a parte l’eccezione di Parma, non ha mai rischiato questa formula di similtridente, con Vucinic a recitare da esterno sinistro, ma che comunque, come ha raccontato ieri l’allenatore romanista «non sarà mai Eto’o».

Nel 4-4-2 che Ranieri si ostina a riproporre, anche nonostante l’assenza di esterni di ruolo — l’unico, Taddei, è infortunato e resterà fuori per parecchio tempo —, vedremo e Borriello in attacco, mentre l’attaccante montenegrino remerà a sinistra. A Parma, ha giocato da trequartista, ma la cosa non ha funzionato: lontano dalla porta, il capitano può cucinare assist, mail gol diventa un problema. Si torna allora alla formula vagheggiata in estate, quando in attacco si profilava la coppia -Adriano e a Vucinic sarebbe toccato il compito di recitare da esterno.



Un sorriso Il Lecce, al quale segnò un gol il 23 novembre 2008, su assist al bacio di , può far ritrovare il sorriso all’ombroso Vucinic di questi tempi, intristito da infortuni, problemi di ruolo e una concorrenza che lui, dopo i 19 gol della scorsa stagione —14 in campionato, 3 in Europa League e 2 in Coppa Italia —, non pensava di dover fronteggiare. Mirko si è sentito come una pedina del gioco dell’oca: costretto a ripartire dalla casella di partenza. Appena 6 presenze, 5 in campionato e 1 in , e solo l’urlo del gol, all’Inter, con un numero da fuoriclasse: una zuccata in tuffo, tra le gambe dei difensori interisti, per regalare alla Roma l’unico vero momentodi gioia di una stagione finora tribolata. Per ripartire e ricominciare, è necessario tornare all’antico. Nella Roma degli Adriano e dei Borriello, la svolta può arrivare dal talento indolente di questo ragazzo montenegrino. Mirko, l’uomo in giallorosso.