Il mal di testa mette paura

22/10/2010 11:08

In testa, personalmente, abbiamo altro. Partendo da questo dato: in diciannove partite (togliamo quella con il Riscone, che non vale), la Roma ha vinto sei volte, ha perso otto partite e ne ha pareggiate cinque. Gol fatti: ventitré; subìti: trentaquattro. Detto questo, diciamo pure: la Roma soffre di testa e di gambe. A venti minuti dalla fine, in vista del traguardo, vorrebbe scappare e nascondersi sotto le coperte.

Perché? Perché, secondo noi, Ranieri ha fatto una lieve preparazione spagnoleggiante per una squadra che ha poi impostato all’italiana. E i conti non tornano. Quella preparazione potrebbe andare bene per chi gioca la palla, la tiene, imita il . Non per una squadra che, dando retta al modulo, dovrebbe invece fare calcio fisico, tipo , Catania e altre. Non c’è bisogno del ritiro o di un nuovo allenatore per accorgersi che nella Roma soltanto due calciatori arrivano al novantesimo: Borriello e . Il primo si è preparato a Milanello, il secondo chiede aiuto a Vito Scala. Dunque, ci deve pensare Ranieri. Non da solo, ma con l’appoggio intellettuale dei calciatori più bravi ed esperti. Si parlino e ritornino al gioco che più amano. Poi si vede.

Licenziamento del tecnico? Brutta storia. E poi chi al posto suo? A Roma devi portare un allenatore e un nome. Lippi è stato bruciato da Ranieri. Piace Ballardini, ma è troppo fresco di Lazio. Gira gira rimane Leonardo (brasiliano tra brasiliani), che ha bisogno di un secondo. Con tanto di patentino. o Stramaccioni non vanno bene: non si può lasciare una squadra durante la stagione. Andrebbe cercato. Lo si faccia, ma considerando la soluzione come una carta di riserva da chiudere nel cassetto. Perché il desiderio di tutti è che la Roma riprenda prima possibile il ritmo che le tocca tenere per qualità dei tecnici, dei giocatori, dei tifosi, che ormai non ci dormono più.