24/10/2010 12:38
fa male. Ora non voglio dire che uno pensa che il polpaccio stia lì così, tanto per bellezza. Quasi tutti sanno che stiamo parlando di un muscolo assai complesso che tira, spinge, e dona elasticità ai movimenti. Ma se volete proprio dare unocchiata a dati concreti, ve li riassumo: il polpaccio è costituito da tre muscoli: i due gemelli, mediale e laterale che in pratica formano il gastrocnemio; e il soleo che passa sotto ai gemelli e ricompare in fondo alla gamba. Il terzetto di muscoli costituisce quindi il tricipite surale, detto polpaccio. Insoddisfatti? Avete sete di maggior conoscenza e vorreste vedere cosa ne dice Wikipedia? Accontentati: «Il gastrocnemio è formato da due capi muscolari, mediale e laterale, ciascuno dei quali prende origine dalla parte superiore del corrispondente condilo femorale e dalla parte adiacente della capsula articolare del ginocchio, ai quali sono collegati mediante un robusto tendine che si espande a ventaglio per dare origine alle fibre dei corrispettivi ventri muscolari. Più precisamente, il tendine del capo laterale, che talvolta contiene al suo interno la fabella, un osso sesamoide, origina dalla tuberosità ischiatica; il tendine del capo mediale invece origina da una faccetta posta sulla parete posteriore
del condilo mediale al di sotto del tubercolo del muscolo
adduttore della gamba e da una zona rugosa della fossa poplitea. Entrambi i tendini sono separati dal ginocchio tramite una borsa mucosa; la borsa mucosa del capo mediale è in comunicazione, di solito, con la cavità articolare del ginocchio e con una borsa posta fra il capo mediale stesso ed il muscolo semimembranoso. I due capi formano i corrispondenti margini inferiori della fossa poplitea. Ciascuno di essi termina su unaponeurosi che corrisponde alla faccia anteriore del muscolo, il mediale più in basso del laterale; le due aponeurosi poi si uniscono tra loro nel Tendine di Achille».
Ecco, il polpaccio come vedete è cosa articolata e ben congegnata. Quello delle donne è semplicemente fantastico. E quello degli uomini che non viene troppo degnato di attenzione. Se non, appunto, quando rende ogni movimento impossibile. E ti mette fuori gioco. Ecco allora che lo si maledice. Che ci si innervosisce. E assurdo che ci impedisca di fare il benchè minimo movimento. Uno scatto, un salto, un piegamento del collo del piede? Bene non solo è possibile, ma è cosa certa. E di questo siamo qui a lamentarci. In particolare io mi affliggo per quello di Daniele De Rossi. Perchè quando il polpaccio ti duole ti accorgi che esiste. E perchè quando manca De Rossi ti accorgi di quanto argine riesca a fare, pur in non perfette condizioni fisiche, davanti alla difesa. Anche se mi lamento che il mister lo tenga così basso e in linea con Pizarro, se non cè mi manca. Come il suo polpaccio.