15/10/2010 09:51
Oscar del calcio ed è diventato capitano della squadra di cui è bandiera, espressione, mito. Succede. Ma al secondo posto si è piazzata una bestialità quasi altrettanto fastidiosa: Totti non voleva un grande centravanti. Non voleva Borriello. Capito? Il tifoso della Roma Francesco non voleva che la Roma si rinforzasse. Perché? Facile. Voleva restare lunico terminale offensivo. E pazienza se in passato, come ha spiegato recentemente lui stesso, ha giocato accanto ad attaccanti come Balbo, Fonseca, Batistuta, Montella, Cassano, Delvecchio. Fino a Toni, lanno scorso. E a Borriello, oggi. Anzi, domani, con il Genoa. Spalletti lo aveva trasformato per necessità in centravanti. Il risultato era stato lusinghiero, ok. Ma già lo scorso gennaio, con larrivo di un campione del calibro di Toni, Totti aveva accettato di buon grado di salutare il ruolo di prima punta. Francesco doveva arretrare. A discapito dei gol? Macché. Questo black out di inizio stagione non significa nulla. Totti sapeva segnare il 9 maggio con il Cagliari, doppietta, e sa segnare oggi che non è più prima punta. Come non lo era qualche mese fa. Unaltra cretinata riguarda il suo rapporto con Borriello. Dicono che i due non leghino. Non si legano a tal punto che uno scompartimento del Frecciarossa per Napoli, il 3 ottobre, era formato da Totti e De Rossi. Più Borriello. Parlare di amicizia tra Francesco e Marco, forse, è troppo. Come non lo era tra Totti e Toni. Francesco va daccordo con entrambi. Ma non per convenienza. Per indole. Lamicizia è un valore che il capitano della Roma considera sacro. Gli amici veri sono le persone che lo accompagnano nella vita di tutti i giorni. Gente come Vito Scala, tanto per capirci.
Sono gli uomini e le donne che lo sorreggono nei momenti difficili. Come quelli che Francesco sta vivendo in questi giorni assurdi di bestemmie profane. Di negazionismo romanista. Ma come diavolo si fa a insultare Totti? Boh. Risponderà come sempre ha fatto, Francesco. Con i gol? Certo. Lhanno costruito anche per quello. Per farli, i gol. Come Borriello, peraltro, che a Roma non ha smentito la sua fama di bomber realizzando già tre reti tra campionato e Champions. Domani, sarà di nuovo Totti+Borriello. Per la sesta volta in stagione, la quinta in campionato. Tra 24 ore, Marco si ritroverà contro la maglia del Genoa, che gli ha permesso di diventare milanista ieri, e romanista oggi. Niente amarcord, please. Non cè tempo per fermarsi a ricordare i bei tempi. Perché questa Roma non è la Roma di cinque mesi fa. Quella è rimasta al Bentegodi e lorologio è fermo. Segna ancora le 16,48 del 16 maggio 2010. Bisogna farlo ripartire. Ci penseranno Totti+ Borriello.