Maria Sensi: «Claudio è saldo al comando»

05/10/2010 11:13

La signora Maria ha dovuto rinunciarci. A malincuore. «Purtroppo - spiegava ieri mattina a "Radio Ies" - sto a letto con la febbre e non potrò proprio esserci», dice come dovesse giustificare l’assenza. Non ce n’è bisogno, ovviamente, perché tutta Roma sa quanto amore avesse donato al marito Franco. Specie negli ultimi anni di vita del patron. Anni difficili, che però hanno contribuito a rendere ancora più forte il legame tra lei e le tre figlie. Ecco perché, quando parla la mamma, è come se a parlare fosse Rosella, di cui appena qualche giorno fa la signora Maria diceva: «È quella che per carattere somiglia di più al padre. Ma in tutte le mie figlie vedo un po’ di lui». Lui. Franco Sensi. E se il primo credo è l’intoccabilità dell’allenatore, il secondo riguarda il futuro. Della squadra. «La Roma supererà questo momento». Maria Sensi ne è convinta. «Se avessimo vinto a Brescia - continua - dove tutti hanno visto come ci hanno tolto la vittoria, saremmo a otto punti e non ci sarebbe alcuna crisi. Bastano due o tre vittorie per superare questo momento. Non bisogna fare tragedie. Siamo alla sesta giornata, mancano trentadue partite. Certamente bisogna tenere gli occhi aperti». Mai come in questo periodo i romanisti avvertono il bisogno di venire rassicurati. Perché la domanda che qualcuno si fa è se la figlia Rosella parli sempre con Ranieri. «C’è un rapporto bellissimo tra i due», risponde la madre. «La partita di Brescia, lo ripeto, ci ha danneggiato molto. Oltre ai tre punti, stiamo pagando anche l’assenza forzata di Mexes. Non è un fattore di gambe, è una questione di testa. Contro l’Inter - l’avete visto - la squadra ha corso fino al novantesimo perché avevano la testa libera». Con 17 anni di Roma alle spalle, la signora Sensi vuole dare anche un consiglio a e Ranieri. «Si devono parlare tra loro. Nello spogliatoio. Senza far trapelare nulla al di fuori». Maria Sensi non vive gli umori dello spogliatoio, ma respira lo stesso gli stati d’animo della Roma. Voleva seguire la squadra al San Paolo. Alla fine ha però rinunciato: «Peccato non essere potuta andare a . Non vado al San Paolo - racconta - da quando, con mio marito, accadde un episodio spiacevole. Stavamo in tribuna autorità quando un gruppetto di tifosi locali sputò a FrancoChe, da quel momento, decise di non mettere più piede al San Paolo».