Nel cantiere Roma Ranieri ordina: «Ora ricostruiamo. Vi voglio compatti»

27/10/2010 12:46

Doppio turno «Costruiamo, voglio vedere una squadra compatta», come una bella palazzina. Come sembrava un anno fa, e pure anche allora qualcuno aveva notato un paio di crepe. Che oggi si sono allargate, facendo pensare a danni strutturali. In cuor suo, lo sospetta anche lui, Claudio Ranieri il capomastro, che questa squadra converrebbe rifarla dalle fondamenta, che nel calcio sono la condizione atletica di una squadra, la benzina nel motore. Che adesso semplici correttivi, piccoli richiami in questi giorni di quiete (si fa per dire) prima di un nuovo terribile ciclo di partite, non garantiscono risultati immediati. Ma sono gli unici consentiti, a questo punto. E allora il capomastro spera che anche scuoterli i suoi muratori, serva a qualcosa.

«Costruiamo, costruiamo, costruiamo!», gli urlava. Ieri il capomastro ha tenuto aperto il cantiere fino a sera. Ha rispolverato il doppio turno. Al mattino, i titolari e un paio di presunti tali. Hanno fatto il loro: corsa, esercizi, seduta tattica, partitella in famiglia. Al pomeriggio, le riserve e un reuccio del mattone, Mirko Vucinic, che ultimamente ha lavorato pochino e ieri ha voluto ricominciare dalle «scuole serali». Ranieri gli ha lasciato libera scelta, e lui ha optato per il turno del pomeriggio. «Così — gli ha spiegato —, metto un po’ di benzina nel motore».



Le riserve, con Vucinic, hanno giocato una partita vera, circa 80’, contro il meglio delle Giovanili. Formazione eccezionale: Doni; Cicinho, G. Burdisso, Loria, Castellini; Rosi, Simplicio, Greco, Vucinic; Baptista, Okaka. Dicono che la Bestia abbia ruggito con una tripletta e che Simplicio abbia segnato un eurogol. Ecco, magari Vucinic si aspettava di giocare attaccante, almeno contro i ragazzini. E non ala, mestiere infame (avanti e indietro, attacca e difendi). Ma Ranieri lo vuole lì, largo a sinistra, e sta insistendo, testardamente. Convinto, come lo era Spalletti, che il montenegrino possa liberare il suo talento, pennellare da Van Gogh (Cavasin dixit) anche partendo lontano dalla tela. Lo fa pure per necessità. Con Taddei fuori almeno un mese, Menez ancora convalescente (fino a quando?), Castellini improponibile ( a quel punto, altro che catenacciaro), Vucinic in effetti sembra l’unico capace di adattarsi, senza rinunciare del tutto al suo talento. Se solo lo volesse...



Notti insonni
Dunque, guardando a Lecce, Basilea e derby e a tutti i giorni che verranno senza Taddei, si può riparlare di dipendenza da Vucinic. Ranieri sta passando notti insonni, vittima delle sue incertezze. Tattiche: 4-4-2? ? Politiche: dare un turno di riposo a Borriello e restituire a il posto da centravanti? Sanitarie: sabato e Menez saranno pronti? Interrogativi che non toccano Vucinic. Mirko, per Ranieri, è una certezza. Nonostante quello che si dice in giro. È lui, più di altri, che può salvarlo. Facendo sembrare il compagno Riise meno ridicolo. «Torneremo in cima alla classifica» ha promesso ieri agli amici norvegesi del suo blog. A qualcuno, ogni tanto, riesce pure di vincere al Superenalotto in effetti. Non ieri.