22/10/2010 09:44
Le incognite ci sono, anche perché nelle precedenti giornate in tanti si sono lamentati del nuovo orario. Più di tutti lo hanno fatto Bari e Cagliari che si sono ritrovate una di fronte allaltra a metà settembre, con un caldo torrido: «E un orario impossibile, non si può giocare a questora aveva detto il presidente rossoblu Cellino-. Ne va dello spettacolo, è impensabile che i ragazzi possano tenere ritmi elevati con 35 gradi dopo aver pranzato alle 9 del mattino». Al Napoli, il dottor De Nicola, responsabile dello staff medico, aveva tentato invece di usare la psicologia coi giocatori: «Fate conto che vi siete alzati dal letto alle undici, come talvolta capita, e che alle undici e trenta siete stati convocati per il pranzo. Praticamente, non cambia niente». E cè stato pure chi non si è lamentato affatto. Come il cileno Jimenez, ora al Cesena, che lo scorso anno aveva provato il match dellora di pranzo al West Ham: «In Inghilterra sono abituati, però giocano bene a qualunque orario, quindi non credo rappresenti un problema. E una cosa nuova, mentre lì è normale e a me piaceva». Questione di punti di vista. Una cosa è sicura: di cappuccino e cornetto, neanche lombra.