Roma a fondo Ranieri e Totti, la crisi è ai massimi livelli

05/10/2010 09:59

Errori e giustificazioni I bookmakers indicano in Ranieri, l’uomo che cinque mesi fa portò la Roma a 30 minuti dallo scudetto, il maggior responsabile del disastro: il suo esonero, quotato a 50 ad agosto, è sceso a 8. Ranieri è inchiodato dai fatti. Ha cambiato modulo sei volte su nove (4-1-4-1 con l’Inter in Supercoppa, 4-4-2 a Monaco, con il Cesena, 4-3-1-2 a Cagliari, 3-5-2 a , con il Cluj), ha utilizzato tutta la rosa— eccetto Doni, Antunes, Loria e Greco —, ha tolto e Borriello quando dovevano continuare a giocare e ha lasciato in campo lo stesso quando il capitano — a — era spompato. Ranieri, un anno fa esempio di compostezza, ha cambiato registro nelle conferenze stampa: un monologo modello Trapattoni — ci mancava solo Strunz...—, le battute su Lippi, la difesa appassionata di alla vigilia della trasferta di che non è stata apprezzata da diversi giocatori. E qui siamo ad un altro aspetto del problema: i rapporti tecnico-squadra. Nessun ammutinamento, ma i 5 anni spallettiani hanno lasciato il segno. La Roma era abituata ad un certo tipo di lavoro— molti schemi— e ad un certo tipo di atteggiamento — calcio offensivo —. Dal punto di vista culturale, Spalletti ha portato la Roma nel futuro: peccato i limiti nei rapporti umani. Con Ranieri è stato fatto un salto all’indietro.

no gol Ma poi c’è . Anzi, non c’è: non segna, non incide, non convince. La gestione del tramonto dei fuoriclasse non è mai facile. Ranieri si è scottato prima con Del Piero e ora gli sta sfuggendo di mano . Lo cambia tre volte, poi gli fa giocare tre gare in nove giorni. Confusione totale. Sicuri che i colloqui a tu per tu — dopo Bayern e Inter— abbiano chiarito i rapporti tra i due? E poi non è un reato mandare in panchina. È capitato a Del Piero e Baggio, perché non può accadere anche a ? Sullo sfondo, Adriano. È grasso come era arrivato. Possibile che non si riesca a trovare un modo per fargli perdere peso e allenarlo a dovere?