Roma, che batosta

20/10/2010 10:10

Ranieri ha grandi responsabilità: trasmette paura al gruppo, togliendogli le ultime certezze. Inizia la sfida di coppa senza cambiare gli interpreti, non avendo per la verità a disposizione gente come , Vucinic e Menez, e nemmeno modifica l’assetto. E’ la stessa Roma di sabato sera contro il , a parte Mexes per Juan, cioè dentro un difensore centrale al posto del più in forma dei difensori, avvicendamento quantomento discutibile. Ma contro il Basilea salgono subito a galla i difetti dell’ultima gara di campionato, nascosti dal successo tanto sofferto contro la formazione di Gasperini. L’atteggiamento prudente, con il 4-4-2 che piace molto al tecnico, stavolta non paga. Troppo basse le linee di difesa e centrocampo rispetto alla posizione dei due centravanti e Borriello: la squadra si spacca in due, nove dietro, ovviamente compreso, e due davanti. E non possono bastare i lancioni, spesso soluzione d’emergenza, per spaventare l’avversario.

Il Basilea si presenta da ultimo del gruppo E, senza nemmeno un punto: improvvisamente ne ha in regalo tre. Ma il 4-4-2 di Fink è ben diverso da quello di Ranieri. I quattro centrocampisti fanno pressing, alto e continuo, soprattutto i due mediani Yapi e Huggel vanno a disturbare Brighi e Pizarro. I terzini Inkoom e Safari accompagnano sempre l’azione e si sovrappongono, rispettivamente a Shakiri e Stocker, i due esterni offensivi. Insomma si vede il collettivo che fa le due fasi, in blocco. E le due punte della nazionale elvetica, Frei e Streller, non sono dunque mai abbandonate come capita, invece, a e Borriello.

La Roma è statica e tra l’altro sembra stanca: la preparazione atletica sembra non sorreggere il gruppo quando ci sono impegni ravvicinati. Al primo tentativo il Basilea passa: torre di Streller, su lancio dalla fascia di Shakiri, per Frei che di sinistro, con una conclusione a mezza altezza, va a incrociare sul palo più lontano: 1 a 0 al dodicesimo. L’attaccante, 40 reti in nazionale e ultimamente contestato, segna la dodicesima stagionale e la seconda in . I giallorossi sbandano, sbagliando passaggi e rilanci. In contropiede, però, fanno centro. E’ l’unica arma che attualmente riescono a sfruttare: Pizarro scarica a centrocampo per che, di prima, lancia Borriello, lesto a partire alle spalle di Ferati. Controllo e cucchiaino sull’uscita di Costanzo: 1 a 1 al ventunesimo.

Il centravanti venuto da Milano, al quinto gol, in nove gare con la nuova maglia, da solo sfida la squadra di Fink. La sua seconda rete in Europa fa ritrovare un po’ di coraggio alla Roma che, però, non concluderà più in porta sino all’intervallo. Il Basilea, invece, spinge e colpisce. L’assistente Averianov annulla giustamente un gol a Frei, in fuorigioco davanti a sul cross da sinistra Stocker. Prima del recupero, però, su dormita di Riise e distrazione di Perrotta, il 2 a 1 di Inkoom che riceve in area da Shakiri e calcia forte in diagonale. I tifosi fischiano per la prima volta i giallorossi.

Nella ripresa, la reazione della Roma che incassa, almeno per la voglia, l’approvazione della sua gente. Con rabbia e cuore, parte l’assalto al fortino del Basilea: durerà metà tempo. Palo di Taddei, potente al tredicesimo, su tocco laterale ancora di . Interviene Ranieri: Castellini per Riise, in chiara difficoltà. Ancora Taddei al tiro, stavolta di sinistro: blocca Costanzo. Dentro anche Baptista per Perrotta, sostituzione da fare prima: il brasiliano va al cross di sinistro, ma Brighi di testa alza sopra la traversa. L’ultima chance per il pari è la punizione di , deviata in angolo da Costanzo. In pieno recupero, lo slalom di Cabral per il 3 a 1.

L’Olimpico fischia e di brutto: non riconosce più questa Roma.