Roma ora si interroga sul futuro di Ranieri

05/10/2010 11:04

La difesa è un optional e, in nove gare, solo due volte (Cesena e Inter in campionato) la porta è rimasta imbattuta. Riise paga i pochi allenamenti dopo il serio trauma cranico subito con la sua nazionale, Nicolas Burdisso pare il lontano parente del giocatore del campionato scorso e Juan paga le ruggini del Mondiale. L’esperimento una tantum della difesa a 3, contro un che non dava punti di riferimento — l’anno scorso Zalayeta e/o Denis erano molto più statici di Cavani— è stato un fallimento. E non tutti in squadra erano convinti della scelta.



A centrocampo, con una squadra non al top della condizione, e Pizarro devono a turno spostarsi dal prediletto ruolo di centrale, per scalare a «intermedio». Chi lo fa, vede calare il suo rendimento. L’attacco dovrebbe essere l’arma letale, visto il numero e l’assortimento delle punte: Borriello, , Vucinic, Menez, Adriano, Julio Baptista, Okaka. Nessun’altra squadra ne ha così tante e qualitative. Ma quando manca un gioco che le innesca e quando si fanno troppo spesso scelte conservative— vedi la sostituzione di Menez con Brighi, a — si finisce per creare poche occasioni da rete. E qui entra in ballo la responsabilità di Ranieri, sconfessato da a Monaco («Abbiamo rispolverato il catenaccio) e da Borriello a («Non ero stanco»). E le frasi su alla vigilia («Ha una corsia preferenziale») non sono piaciute a tutti.




La dirigenza giallorossa è preoccupata, anche se ufficialmente — vedi le parole della signora Maria Sensi, ieri — supporta Ranieri. Non potrebbe essere altrimenti. Ma è ancora plausibile parlare di prolungamento del contratto dell’allenatore, che scadrà nel giugno 2010? I risultati dicono, quanto meno, di congelare la situazione, in attesa di tempi migliori. Vale per Ranieri e per i giocatori (vedi Mexes) nella stessa situazione contrattuale.

La Roma non sta cercando altrove, né per l’immediato (non ci sono «maghi» senza lavoro) né per il futuro. Ma questo avviene per necessità ancor prima che per scelta. Bisogna capire chi comprerà la società — per ora l’unico ad essere uscito allo scoperto è Angelucci— e poi toccherà a Mister X fare le scelte. Come fa sempre chi ci mette i soldi.