Roma, ricominciamo

16/10/2010 11:05



La sfida con il dell’ex Toni, stasera all’Olimpico, diventa in questo senso già decisiva. Inutile pensare diversamente, nascondendo la crisi. La Roma deve vincere per uscirne il prima possibile, per non complicarsi la vita da qui in avanti. Lo stesso Ranieri è in discussione: per i risultati, prima che per le scelte poco convincenti nelle prime 9 gare ufficiali della stagione. Il bilancio, tra campionato e coppe, è negativo e di conseguenza allarmante: 5 sconfitte, 2 pareggi e 2 successi. L’allenatore sa che, lui per primo, deve spingere la sua squadra fuori dalla zona che scotta. Dando un’identità al gruppo, scegliendo un assetto e lasciando stare gli esperimenti e gli aggiustamenti. Pensate, prima di era in attesa di una chiamata da Rosella Sensi per firmare il rinnovo/prolungamento del contratto, sino al 2013. La telefonata, dopo la deludente performance giallorosso al San Paolo, non è più arrivata e chissà quando, a questo punto, ci sarà.

Ranieri deve ritrovare la sua Roma. Fisicamente, psicologicamente e, cosa fondamentale, tatticamente. La fragilità della squadra si evidenzia nelle reti subite: 11. Nessuno ne ha prese tante in serie A. La sosta, è bene non illudersi, non può essere servita. Tanti nazionali lontano da Trigoria, qualcuno tornato solo mercoledì, due titolari infortunati, e Vucinic che non sono stati convocati, due non al meglio, Pizarro e Menez, il titolare Julio Sergio ancora indisponibile, come Adriano e Guillermo Burdisso.



Insomma, c’è da aspettarsi la reazione e non altro. Perché, scontatamente solo il carattere può aiutare la Roma di oggi a risollevarsi. Il cuore dei giocatori e quello della gente che non abbandona mai la squadra. L’Olimpico, nonostante il rendimento scadente, sarà mezzo pieno, tra abbonati e paganti: previsti circa 35.000 spettatori. Perché i tifosi, comunque, si rendono conto che non è il momento di lasciare Ranieri e il gruppo al loro destino. E’ presto per disamorarsi. E per dare un giudizio definitivo.

«Molti dicono: Ranieri è nervoso, Ranieri potrebbe essere stressato. Non è così. Io sono stressato quando non lavoro. Lo stare in mezzo a questo caos mi fa stare con il giusto equilibrio». E’ uno stralcio dell’intervista del tecnico giallorosso che andrà in onda dopo la partita su Sky, nella rubrica I Signori del calcio. La frase è attuale, perché Ranieri non cambia idea su se stesso, sulla responsabilità che è tutta sua «nel bene e nel male». Anzi con grande onestà, nel lungo racconto sulla sua carriera in cui ricorda pure i motivi per cui ha scelto la Roma, più nel male. Per la cronaca, sono però parole datate: la chiacchierata è stata registrata a Trigoria il 30 settembre scorso, prima del viaggio a vuoto a . Dopo quella sconfitta, il silenzio stampa che resta in vigore.

Non ci sarà solo Ranieri, sotto i riflettori dell’Olimpico. Pensate alle ultime due settimane vissute da : avrà per forza un ruolo di primo piano nella serata contro il . E non perché avrà quello da titolare accanto a Borriello. Il capitano è deluso per le critiche ricevute in questo periodo e per quel sasso lanciato da chissà chi e che gli ha spaccato il parabrezza della sua auto parcheggiata sotto casa. Il premio Golden Foot, ritirato lunedì a Montecarlo, è l’unica soddisfazione incassata nelle ultime settimane, vissute tra delusioni e cattiverie. Il riconoscimento potrebbe anche essere anche la molla per riprendere il discorso interrotto l’anno scorso. Quello con il gol, l’ultimo il 9 maggio, quando realizzò una doppietta contro il Cagliari. E’ ancora a digiuno e il capita a proposito: all’Olimpico, in campionato, non è mai riuscito a fa centro contro il rossoblù.



Al centro del dibattito sul suo futuro nella Roma c’è la sua posizione in campo. Con Borriello, deve correre di più e si allontana dalla porta. Così si stanca, è meno lucido e non segna. La curiosità è di vedere stasera dove si piazzerà. Perché è con il capitano che la Roma deve ricominciare.