05/10/2010 11:56
«A Roma ho vissuto un periodo molto bello - racconta - dove mi sono subito trovato bene sia con i compagni che con i tifosi. Sarà bello tornarci e speriamo di uscire con dei punti». Speriamo di no, noi. Magari, lOlimpico gli concederà il tributo che merita chi ha sudato per onorare la maglia. Quella con i colori giusti. Non è stato un divorzio facile con la Roma. Toni si era affezionato. Rideva e scherzava con tutti. E con Totti. E con De Rossi. Un giorno, Daniele lo aveva accompagnato a vedere il Circo Massimo. «Se vinciamo qualcosa, vedrai che succede». Non abbiamo vinto e il Circo Massimo è rimasto una spianata di ruderi. Ma non è per questo che Luca ha fatto le valigie e se nè andato a Genova. La Roma ha fatto delle scelte e Toni si è adeguato. Non è stato un addio del tutto indolore. Il divorzio ha lasciato un po di amaro in bocca anche ai romanisti. Che poi, vabbè, si sono consolati velocemente con larrivo di Borriello. Un ex genoano. Il fatto è che in quei 6 mesi romani i tifosi giallorossi avevano imparato ad amare quel calciatore che i 30 li aveva passati da un pezzo, con un fisico da cestista, la parlata della provincia emiliana, un cuore da bambinone e i gol pesanti. Con la Roma ne aveva segnati cinque in quindici occasioni. Lunica doppietta, guarda un po, laveva realizzata proprio al Genoa. Al Genoa è approdato alla fine di quei sei mesi «molto intensi». Due gol in cinque presenze. Il primo su rigore contro il Parma al Tardini, il secondo proprio domenica. Mentre la Roma crolla a Napoli, 700 chilometri più a nord Genoa e Bari sono ancora sull1-1 sotto al cielo di Marassi. Ma al minuto 95 Toni vola più in alto persino delle ambizioni rossoblù. Stacca dal suolo più su persino dei suoi compagni. La rete lo trasforma in un idolo della Nord genovese. Un idolo. Esattamente come sette mesi prima sotto un altro cielo e per una curva diametralmente opposta. Quello dellOlimpico, per la Sud. «Sarà bello tornarci», sussurra Toni. Sarà bello rivederti, Luca.