23/10/2010 12:36
Domani, ad esempio, toccherà alla Roma fare il suo esordio fra le tavole apparecchiate, contro il Parma, e di fronte ad uno stadio che adotterà uninsolita forma di protesta, quella del panino, appunto. Così come si legge dal comunicato emesso dai Boys, uno dei gruppi storici della curva gialloblu: «Visto che da che mondo è mondo alle 12.30 (circa) si pranza, soprattutto le famiglie, che vogliono riportare allo stadio (così dicono), invitiamo tutti i tifosi ad entrare in curva nord con un panino, e mangiarlo quando le squadre entrano in campo. Chi pensa che esistano solo polli da spennare, sul divano, o clienti da fidelizzare. Lasciamo che inizino a pensare che ci stanno perdendo, che non staremo sempre lì pronti ad aspettare la loro nuova invenzioni. Abbiamo imparato in tante occasioni, per ultimo con le mille peripezie relative alla vendita dei biglietti, ad arrangiarci per noi e per gli altri. Nessuno resterà a digiuno in questa pazza domenica».
Un dissenso universalmente riconosciuto e che vede daccordo il presidente dellUtr (unione tifosi romanisti), Fabrizio Grassetti: «Giocare allora di pranzo è una delle tante cause per cui lo stadio continua a svuotarsi. Poi, bisogna sommare il numero delle partite, lincertezza degli orari, il continuo cambio dei giocatori, la poca credibilità evidenziata anche dopo Moggiopoli, la violenza, i prezzi, la mancanza dei parcheggi, lassenza di rispetto nei confronti dei tifosi, i biglietti nominativi, le ripetute perquisizioni e mille altre cause». Anche il numero uno dellAirc (associazione italiana roma club), Francesco Lotito non vede di buon occhio la partita del "brunch" domenicale: «In generale sono contrario perché è un orario balordo, rompe il rito del pranzo della domenica e impedisce di andare allo stadio. Le gare alle 12.30 sono soltanto unesigenza delle televisioni. Per loro è un modo per acchiappare più soldi a discapito degli interessi di milioni di tifosi. Hanno voluto scimmiottare il calcio inglese, prendendo però soltanto i lati negativi di quel giocattolo. In quella realtà ci sono stadi a misura duomo, ristoranti e servizi a disposizione di tutti, da noi ancora andiamo in giro con strutture vecchie e fatiscenti»